giovedì 25 settembre 2003

Consiglio provinciale del 24 settembre.

Il Patto Territoriale di Enna. E’ stato questo l’unico punto all’ordine del giorno dibattuto e discusso ieri sera in aula dai 23 consiglieri provinciali presenti. Il presidente del Consiglio Elio Galvagno, prima di aprire i lavori e dare la parola al presidente del Cesis Saro Agozzino, invitato a relazionare sulla problematica, ha ricordato, in veste di ex presidente della Provincia, capofila e protagonista di questa esperienza, come “il Patto Territoriale di Enna, assieme ad altre misure di intervento, la legge 488, ha rappresentato un momento cruciale per lo sviluppo economico del territorio. Non esisteva - ha chiarito Galvagno - alcuna norma che regolamentasse la materia, abbiamo fatto giurisprudenza pur di portare avanti il Patto. Non tutto forse ha funzionato a pieno, secondo le aspettative di qualcuno, ma tuttavia, è stato un momento importante perché ha visto impegnati attorno allo stesso tavolo, attori pubblici e privati, che hanno scommesso su una opportunità di riscatto per il nostro territorio”. La parola è passata al presidente del Cesis, che ha fornito spunti oggettivi per il dibattito. Agozzino ha, prima, ripercorso le tappe legislative del Patto e ha successivamente riferito i dati relativi agli investimenti, al numero delle imprese avviate e all’occupazione. Due le date importanti. La prima è 21 ottobre del 1996 quando, dopo la concertazione con tutti i soggetti del Patto, la Provincia regionale sigla un protocollo d’intesa con il Cnel. L’altra è il 18 dicembre dello stesso anno quando con una delibera del Cipe si istituiscono e si finanziano il Patto di Enna e di Siracusa. Sono stati i primi in Italia avviati a livello sperimentale. Nel protocollo inoltre si individua, nel Cesis, società a capitale pubblico, il soggetto responsabile quale interlocutore tra il Ministero e il Patto. Al momento del protocollo i progetti inseriti erano 27 per un totale di investimenti pari a 178 miliardi di vecchie lire e con una prospettiva occupazionale di 562 addetti. La delibera del Cipe finanzia 23 iniziative imprenditoriali, con un contributo statale di 97 miliardi di lire sui 117 previsti e con una proiezione di 492 addetti a regime e 404 nuovi occupati. A seguito della rinunzia di 5 imprese la rimodulazione finale del Patto prevede un investimento di 113 miliardi e 364 nuovi occupati . La relazione semestrale fornita dalla assistenza tecnica del Cesis, al 30 giugno del 2003, riferisce investimenti effettuati per 48 milioni di euro, pari all’82 per cento della quota complessiva, contributi statali per 31 milioni di euro, pari al 74 per cento e un impegno di capitale privato per 15 milioni di euro pari all’88 per cento. Il dato occupazionale è di 212 occupati e 134 nuovi posti. Un dato questo - commenta Agozzino - che va valutato in proiezione, quando le imprese andranno a regime.
Ad aprire il dibattito in aula è stato il capogruppo di alleanza Nazionale, Lorenzo Granata, firmatario di diverse interrogazioni sull’argomento. Granata non ha risparmiato critiche all’Ulivo che ha gestito il Patto. “E’ stato un fallimento occupazionale - ha detto Granata - rispetto agli investimenti effettuati”. Per Giuseppe Bonanno della Margherita “non serve essere disfattisti visto che è ancora una esperienza che deve concludersi”. Per Giovanni Barbano dei DS “ Si sono create le condizioni per lo sviluppo. La Provincia regionale deve continuare a svolgere un ruolo di rilancio”.
E’ intervenuto poi il vice presidente della Provincia, Nicola Gagliardi. “Continuo ad essere convinto della validità del Patto. Si è messo in moto un meccanismo che ha incentivato l’imprenditorialità. Questa esperienza ha certamente offerto ai 25 imprenditori l’opportunità di scommettersi sul territorio. A mio avviso non spetta al Consiglio provinciale valutare i risultati. E’ compito del Ministero del Bilancio, verificare attraverso il collaudo delle imprese la validità dell’iniziativa. Sui collaudi le imprese registrano un ingiustificato ritardo, che comporta loro un notevole onere finanziario. E’ stata una esperienza positiva che ha fatto nascere e crescere nel nostro territorio la cultura d’impresa. Non dobbiamo commettere l’errore politico di sostenere che queste misure vadano accantonate. Dobbiamo, invece, recuperare lo spirito iniziale registrato attorno al Patto per lo sviluppo economico delle nostre imprese. Erano presenti per l’Amministrazione provinciale : il presidente della Provincia Cataldo Salerno e la giunta al completo.

L’ufficio Stampa
Rossella Inveninato

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Categorie: Comunicati StampaNumero di visite: 3355

Tags: Elio Galvagno Il Patto Territoriale di Enna

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