Da Venezia a Castrogiovanni un lungo viaggio tra fede e credenze popolari

Accorsero dei contadini che stavano mietendo a piedi scalzi vestiti con gonnellone e una camicia leggera bianca allacciata ai fianchi.

Si narra che la Municipalità di Enna per solennizzare le festività patronali decise di porre Enna sotto il patronato celeste di Maria. Il giorno dell' Epifania del 1412 partirono quindi da Enna per Venezia due dignitari della Chiesa Madre, due senatori dell'Università e un maestro artigiano per comprare una bella effigie raffigurante Maria da venerare sotto il titolo “Della Visitazione”. 

Tra le tantissime statue restarono ammaliati da una Madonna che presentava tutte le sovrumane bellezze, con un'armoniosa espressione del viso, un bello sguardo sereno e disteso che riunisce tutti gli affanni e le speranze degli uomini, il busto eretto e naturale che ispira nobili sentimenti, anche la bellezza del volto del bambino completava degnamente il simulacro.

Fu scelta e acquistata proprio questa Madonna che tra il bizantino e il moderno era un vero e proprio capolavoro. Venne quindi chiusa in una cassa e imbarcata in un veliero diretto a Barcellona con scalo a Catania. Ma durante il viaggio il veliero fu investito da una violenta tempesta che lo fece colare a picco. La cassa contenente il simulacro della Madonna approdò nel porto di Messina dove alcuni marinai la depositarono nei magazzini. 

I Messinesi incuriositi da alcuni miracoli vollero scoprirne il contenuto e quando la cassa venne aperta, alla vista della bella statua, i messinesi cominciarono a venerare la Madonna attraverso festeggiamenti e devozione.

A Castrogiovanni, dove si attendeva l'arrivo della statua, arrivò la notizia del prodigioso rinvenimento di Messina, allora partì una flotta per chiederne la restituzione. Il simulacro, sistemato su un carro trainato da delle bianche giovenche, prese la via del ritorno.

L'arrivo del simulacro fu un evento di straordinaria bellezza. Il carro, che giunse alle falde di Enna il 29 giugno 1412, fu accolto solennemente dalla popolazione, ma il gruppo di ecclesiastici e di nobili che si era riservato l'onore di portare la Madonna fino al Duomo non riuscì a sollevare la bara perchè eccessivamente pesante.

 Allora accorsero dei contadini che stavano mietendo e trebbiando le messi, questi erano a piedi scalzi e indossavano solamente un gonnellone e una camicia leggera bianca allacciata ai fianchi. Questo spiega il perchè ancora oggi i portatori del fercolo indossano la cosiddetta “vistina” e vengono chiamati “nudi”. Gli antichi sacerdoti si sono così trasformati nella grande compagnia degli “ignudi”, con vesti bianche a forma di tuniche.

La liturgia della Madonna della Visitazione fin dal XIII secolo fu fissata dalla Chiesa il 2 luglio perchè era proprio il periodo della mietitura, cioè quando si manifestava con pratiche più sentite la riconoscenza alla dea delle messi. 

Ecco perchè nella data del 2 luglio c'è stata questa rivisitazione cristiana. Anche se la Madonna della Visitazione, dal Concilio vaticano II viene festeggiata in una data differente, il Papa, per non sconvolgere la radicatissima tradizione presso i fedeli, ha concesso alla città di Enna il privilegio di festeggiare la sua patrona all'antica data, ma anche per evitare che il clima della Sicilia centrale per il freddo avrebbe potuto impedirne i festeggiamenti.

Si ringrazia Giuseppe Arangio per la gentile concessione delle foto nella galleria.

Articolo a cura dell'Infopoint Turismo Libero Consorzio Comunale di Enna

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