Province.Lo sciopero supera tutte le aspettative

Dipendenti e sindaci dell'ennese a Palermo per manifestare

Per le forze dell'ordine il numero dei partecipanti si attesta sulle tremila unità. 
Per le organizzazioni  sindacali sono oltre 4 mila i dipendenti delle ex Province siciliane che questa mattina hanno preso parte allo sciopero generale a Palermo.
 Obiettivo: rivendicare il diritto alla dignità lavorativa, appesa ad un filo,a causa della politica regionale per niente tempestiva e di quella nazionale per niente comprensiva.
Da 27 mesi si aspetta il varo della legge sul riordino degli enti di secondo livello .
Finalmente questa mattina proprio il presidente del parlamento siciliano,Ardizzone,con il presidente della commissione Affari istituzionali Cracolici,ha abbozzato un minimo di programmazione legislativa.
A fine mese,il 30 giugno, la normativa potrebbe approdare in aula.
Un passaggio questo che non scongiura la mobilità del personale con relativo licenziamento dei precari,ma quantomeno assegna alla Sicilia il pass per aprire una trattativa con il Governo nazionale. Da qui ad allora una serie di fasi intermedie per tentare di giocare la carta delle opportunità.
La prima, coinvolgendo la deputazione siciliana a Roma,al fine di presentare un disegno di legge che possa concedere alle ex Province l'approvazione dei bilanci annuali e non pluriennali come di fatto avviene.
A questo proposito, vista l'imminente scadenza della chiusura degli strumenti finanziari, fissata al prossimo 31 luglio,gli enti potranno, grazie ad una legge esitata ieri sera   dall'esecutivo regionale , sottoposta all' aula nelle prossime ore, chiudere questa tornata finanziaria, relativamente al solo anno 2015.
Inoltre la somma di 30 milioni di euro, destinata alla viabilità, viene stornata per un  importo pari a 10 milioni a favore delle ex Province che portanno utilizzare tale cifra, ripartita in 9 enti, come spesa corrente.  
Si procede per gradi, per poi arrivare alla trattativa con il Governo,ma solo dopo l'approvazione della legge.
Si resta,dunque,con il fiato sospeso ed una speranza appesa al lumicino.
La Regione deve fare la sua parte, ma tocca al Governo centrale venire in soccorso, altrimenti non saranno solo le Province ad andare in défault ma tutta la Regione siciliana. 



		
		
		
		
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Categorie: La ProvinciaNumero di visite: 2519

Tags: Province;Cracolici;Ardizzone

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