Il balletto delle nomine. Caccamo "Sono sereno"

Niente strumentalizzazioni. Solo tecnici nominati dal Commissario

Alla polemica sulle recenti nomine, il Commissario straordinario,Salvatore Caccamo, risponde dichiarandosi sereno. Non si sente inter partes, così come lo accusano gli 8 consiglieri comunali che individuano nelle stesse nomine una appartenenza politica di spessore nel territorio. L'area crisafulliana, per intenderci. 

Il commissario, però, dopo un fine settimana concitato, riprende il suo posto di combattimento, con la sua attività a pieno regime, anche se a scadenza. Il mandato, difatti, segna una data improrogabile per i 9 commissari delle Province:il 18 febbraio. Dopo, l'incertezza regna sovrana.

 E' proprio notizia di ieri, all'Arena di Gilletti, che Crocetta, pungolato da un giornalista sulla riforma degli Enti, risponde vago “Non sono io quello che fa le leggi” ad indicare che spetterà all'Ars l'ultima parola sulla soppressione o meno degli enti di secondo livello.

 Per ritornare all'attacco sulle poltrone assegnate, sono i consiglieri comunali Maurizio Bruno, Giovanni Contino, Maurizio Dipietro, Paolo Gargaglione, Giuseppe La Porta, Mauro Incardone e Filippo Fiammetta, Cesare Fussone, a chiederne conto e ragione.

 Il commissario, però, rimanda ai mittenti la polemica, indicando un'altra lista di nomi che non sono di area Pd: Dario Cardaci e Dante Ferrari, anche loro consiglieri comunali di centrodestra,oltre a Giuseppe Margiotta. 

Gli “incriminati, invece, sono Lorenzo Colaleo, consigliere comunale, Angelo Perri, Sebastiano Vetri, Francesco Passalacqua e Camillo Mastroianni. 

La querelle, però, non finisce qui. C'è chi chiede l'accesso agli atti per sperpero di denaro pubblico. Caccamo dichiara a proposito “Sono stato obbligato a nominare i componenti in scadenza presso gli enti in questione perchè così prevedono le norme statutarie.” Non si è trattato di individuare questo o quel nome solo per puro pressing dei politici. “Chi fa politica con il mio ruolo non c'entra niente-spiega il Commissario. Pur non di meno se dietro questo o quel personaggio nominato si cela una appartenenza non sono fatti che personalmente mi riguardano. Io ho solo provveduto, nell'esercizio delle mie funzioni, a ridisegnare la mappa degli organigramma, così come prevede, lo ripeto, lo statuto di ogni singolo ente”.

 Allo sprint finale della sua esperienza in Provincia, Caccamo dice di sentirsi amareggiato. Non se la prende con nessuno, in particolare, ma si meraviglia anche di un episodio che riguarda due consiglieri, entrambi funzionari in Provincia, con i quali ha intrattenuto un confronto sereno ed un dialogo aperto circa le sorti dell'Ente. Questo attacco frontale, fa intendere, sembra oltremodo gratuito.

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Tags: Salvatore Caccamo;Provincia di Enna

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