Riqualificare Pergusa è un progetto che la Fondazione di Bioarchitettura porta avanti, prendendo spunto dal ratto di Proserpina fino ad arrivare alla riqualificazione, attraverso piani architettonici ed ambientali, di depurazione di piante ed acque.
Sono all’incirca trenta i professionisti, tra ingegneri, architetti, agronomi, imprenditori, periti industriali, che studiano al progetto, da sottoporre alle Istituzioni ed alla società civile.
Sono ottimisti gli esperti in primo luogo perché credono in quello che fanno e poi perchè sposano l’idea del “win-win”,una sorta di connubio tra natura e sport, con l’uso della pista automobilistica.
Il coordinamento, istituitosi a maggio del 2015, a cura della referente, Marilita Renna, vede, tra gli altri, la presidente della Fondazione, Mitterer, l’architetto Joachim Eble, specializzato in progettazione e rigenerazione urbana attraverso il sistema di eco-city,e del paesaggista Gerhard Hauber, esperto in fito depurazione delle acque.
La Renna mette in risalto la presenza dell’assessore comunale all’Urbanistica, Giovanni Contino, come interlocutore privilegiato degli step che porteranno alla definizione del progetto.
L’idea è ambiziosa perchè mette insieme capacità, professionalità, ecologia ed architettura.
Pergusa sotto la lente di ingrandimento di addetti ai lavori vien percepita come luogo dinamico da vivere e lavorare.
Anche se è solo un punto di partenza, il tragitto non sarà spianato. Per rendere un luogo ideale, sotto tutti i profili, occorre il progetto,ma anche i fondi.
La Fondazione spera, dunque, nel contagio delle idee.
In un contesto storico di degrado e di crisi economica ed occupazionale, come questo, il piano ambientale nella sua interezza, prova a fare rinascere un luogo di cui la natura si è presa a cuore.
Su Pergusa e dintorni si sono spesi fiumi di inchiostro e di parole.
L’augurio è che questa sia la volta buona.