mercoledì 9 giugno 2004

La Giunta provinciale delibera il programma di stabilizzazione degli Lsu in forza all’Ente

Si apre un nuovo capitolo nella storia della stabilizzazione degli Lsu in forza all’Ente.
Questa mattina la Giunta provinciale, presieduta dal presidente, Cataldo Salerno, ha deliberato il piano di fuoruscita dei lavoratori socialmente utili in servizio alla Provincia (88 unità). L’esecutivo ha, inoltre, approvato la convenzione di trasferimento per i lavoratori attualmente in servizio presso il Consorzio universitario ennese (26 unità). Per questa ultima tranche il Ceu avvierà, in linea con la Provincia, l’iter relativo al piano di stabilizzazione.
Il piano di fuoruscita riguarda, quindi, complessivamente, 114 unità. Le 88 unità che già lavorano alla Provincia verranno assunte con contratto di diritto privato in soprannumero rispetto alla pianta organica dell’Ente, a fronte dell’assunzione di 13 unità, che risale allo scorso dicembre, per cui sono stati ricoperti i posti rimasti vacanti nella pianta organica. L’impegno finanziario della Provincia ammonta a circa 2 milioni e 700 mila euro in tutto l’arco dei 5 anni di validità del contratto; mentre alla Regione non spetta alcun onere aggiuntivo, rispetto a quello già sostenuto nel passato. I lavoratori percepiranno una retribuzione mensile minima di circa 671 euro e avranno diritto, a differenza a quanto previsto fino ad ora, ai contributi previdenziali, assicurativi e all’assistenza sanitaria.
Il piano è stato discusso nei giorni scorsi dai sindacati e condiviso ad unanimità nel corso di una riunione cui hanno preso parte Micale (Cgil), Bombara (Uil), Lunardo (Cisl) e Astorina (Dicapp). Presente, oltre al dirigente del II settore, Merlisenna, l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Rino Agnello, il quale dichiara “Il piano di stabilizzazione include tutti i lavoratori socialmente utili in carico a questa Provincia a cui fino ad oggi ha provveduto finanziariamente la Regione siciliana, tramite l’Inps. Con la decisione adottata da questa Giunta si assumerà un impegno finanziario considerevole, ma nonostante l’attuale situazione economica abbastanza critica, non ci siamo tirati indietro nel volere affrontare costruttivamente il problema del precariato.” Il presidente Salerno commenta l’atto amministrativo così “Abbiamo eliminato in questo modo una odiosa situazione di vero e proprio lavoro nero legalizzato che la Regione ha scaricato sulle Province e sui Comuni, salvo poi a fare intendere di avere risolto la questione. Evidentemente non era vero, tant’è che stiamo definendo noi, con le nostre esigue risorse, proprio quando la Regione trasferisce agli enti locali meno soldi. Soltanto il nostro profondo rispetto per la dignità dei lavoratori, ci ha portato a stringere la cinghia e a riportare la loro condizione di lavoro nella piena legalità. Proveremo, anzi, a migliorare ulteriormente le loro condizioni in futuro, non appena ne avremo le possibilità, poiché il nostro obiettivo è quello di stabilizzarli definitivamente allo scadere del contratto di diritto privato.” L’Amministrazione provinciale resta in attesa delle decisioni da parte della regione relative al cofinanziamento del progetto.



l’Ufficio Stampa
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