Prima no, poi si e adesso ni.
Il risultato era bello ed incassato
Almeno fino ad un mese fa. Il lavoro dei politici ennesi, le proteste degli utenti, arrivano sino a Roma.
E la promessa del Governo arriva solenne: la Prefettura non sarà soppressa. Ne da notizia la deputata Pd a Roma, Maria Greco, con il deputato all'Ars, Mario Alloro.
Tutti a festeggiare. Con dichiarazioni alla stampa, grandi sorrisi e soddisfazioni.
Se resta la Prefettura, resta la Questura, il comando della Guardia di Finanza e quello dei Carabinieri.
Enna rimane capoluogo di provincia, anche se non si chiamerà più così, ma avrà la sua dignità istituzionale.
Ed invece ieri il coup de foudre.
L’ex prefetto di Enna, Guida, oggi al vertice della prefettura di Isernia, non fa sconti a nessuno e nel corso di una conferenza stampa dice a chiare lettere che Enna rientra tra il novero delle Prefetture soppresse.
La notizia rimbalza sui siti internet. E la fonte non è certo inattendibile.
Di fatto qualcosa nell’aria non torna.
Solitamente appena un Prefetto lascia, un altro prende subito il suo posto.
La vacatio non è contemplata.
Però tra una attesa ed un’altra le voci si rincorrono con la certezza che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, non abbia ancora sciolto il nodo della nomina, nel senso che stia vagliando il nome più appropriato che dovrà essere al vertice del ente governativo
Ed invece da ieri di nuovo la querelle si è aperta.
Che si sia sbagliato Guida ed abbia azzardato un giudizio del tutto personale? Sembra un po’ inverosimile.
Dalla Prefettura, però, si respira ottimismo.
“Ma quando mai?”, si schernisce un funzionario. “Il Prefetto è in dirittura d’arrivo. Non ce ne andremo per i prossimi cinque anni. Ce lo hanno garantito i nostri politici che, a loro volta, hanno avuto rassicurazioni da Roma”
Il tempo darà ragione a loro?
Gli ennesi se lo augurano con tutto il cuore, anche se ormai sono in pochi a coltivare un sentimento che si chiama fiducia, a tutti i livelli, politici ed amministrativi.