Preoccupazione, disperazione e adesso felicità.
Fabrizio Pulvirenti, il medico catanese, in missione umanitaria con Emergency, si sono spenti i riflettori.
Nessun giornalista è riuscito ad incontrarlo, o raggiungerlo telefonicamente.
I suoi numeri non sono più attivi. I suoi colleghi hanno più volte provato a contattarlo,ma invano.
Segnale, questo, eloquente. Il medico vuole essere lasciato in pace, lontano dal clamore dei media, della curiosità seppure legittima di chi scrive perchè i lettori vogliono sapere di più.
L'importante di questa vicenda, comunque, è l 'epilogo.
Il medico, affetto da ebola, è finalmente guarito, ha lasciato l'ospedale Spallanzani, dove ha combattuto contro il virus letale, ed ha fatto rientro, venerdì notte, in Sicilia.
C'e' chi dice che si sia rifugiato a casa dell'anziana madre, c'è chi dice che si trova in una località vicino Enna.
Di fatto, però, Pulvirenti, ha bisogno di riposo.
Provato, con i capelli improvvisamente imbiancati, smagrito, quasi irriconoscibile, il suo fisico mostra tutti i segnali della sofferenza fisica. La terapia somministrata lo ha duramente provato.
Ma lui è già pronto. Ha dichiarato di volere ritornare in Sierra Leone per continuare ad aiutare tutta quella gente che combatte ogni giorno stenti e malattie,passando, pero', dall'ospedale romano dove è stato curato e dove ha ritrovato il sorriso.