lunedì 28 ottobre 2002

Aidone 26 ottobre: convegno “olio extravergine delle colline ennesi...”. Riflessioni e proposte.

riconoscimento del marchio Dop (denominazione di origine protetta) per l’olio extravergine delle colline ennesi rappresenta oggi il lascia passare per riuscire a commercializzare il prodotto nel difficile mercato dei prodotti di nicchia e per rilanciare l’olivicoltura, settore trainante per l’economia del territorio ennese. Dopo anni di lavoro, di investimenti e di ricerche, il giudizio emerso è unanime. Istituzioni, organizzazioni professionali di categoria e associazione di produttori non hanno infatti più dubbi e lo hanno sostenuto a più voci nel corso del convegno sul tema “Olio extravergine d’oliva delle colline ennesi: espressione di cultura qualità e benessere”, promosso dalla Provincia regionale di Enna assieme alle organizzazioni ed associazioni di categoria e alla soprintendenza, in occasione della terza sagra dell’olio che si è svolta, nei giorni 26 e 27 ottobre, ad Aidone, organizzata dal Comune.
”Abbiamo voluto essere presenti quest’anno alla sagra – ha dichiarato l’assessore provinciale all’agricoltura Gaetano Giunta - perché da tempo l’Amministrazione provinciale è fortemente impegnata in prima linea ad attuare tutta una serie di iniziative mirate a sostenere e a tutelare i prodotti tipici del territorio ennese. Crediamo nelle qualità straordinarie dell’olio extravergine di oliva delle colline ennesi e lo abbiamo dimostrato sostenendo fin dall’inizio il comitato promotore della Dop . Possiamo affermare di essere in dirittura d’arrivo. Le analisi effettuate sui campioni di olio rispettano i parametri richiesti per ottenere il riconoscimento ministeriale.”
Il giudizio espresso dallo studioso Giuseppe Fontanazza, direttore dell’istituto di ricerche olivicoltura del CNR di Perugia, sulle qualità dell’olio ennese, durante la sua relazione, incoraggia tutti, produttori ed istituzioni a continuare nella strada intrapresa. “Le eccellenti qualità biologiche ed organolettiche dell’olio delle colline ennesi sono da ricercare nelle caratteristiche dell’ambiente e nella genetica delle piante. Il clima per esempio condiziona favorevolmente la qualità dell’olio. Le escursioni climatiche infatti caratteristiche nelle colline ennesi rallentano la maturazione del frutto bloccando il fenomeno chimico dell’acidificazione. L’olio così conserva inalterata la quantità di acido oleico, composto chimico essenziale nella alimentazione per prevenire l’invecchiamento delle cellule”. A proposito dei benefici sulla salute, nella sua relazione il professore Santo Sanfilippo, dell’università di Catania - ha ribadito come l’uso costante dell’olio nella dieta alimentare abbia effetti benevoli sulla qualità della vita. Le sostanze in esso contenute prevengono l’arteriosclerosi in quanto si rallenta il deposito di grassi nelle pareti delle coronarie. Chi abitualmente consuma olio extravergine riduce il rischio di malattie cardiovascolari”.
Il professore Fontanazza rivolgendosi agli addetti ai lavori ha poi enunciato il decalogo da seguire per ottenere un olio di qualità “La qualità nasce in campo – ha detto l’esperto – osservando alcune regole fondamentali in tutte le fasi: dalla raccolta delle olive, al trasporto al sistema di estrazione”. Le operazioni di oleificazione per esempio debbono essere effettuate entro 48 ore dalla raccolta delle olive”. Suggerimenti che sono già inseriti nel disciplinare presentato dal comitato per la DOP. Lo splendido scenario del teatro di Morgantina che ha ospitato la sagra, con la degustazione dei prodotti tipici locali, ha offerto agli addetti ai lavori e alle autorità presenti lo spunto per accendere i riflettori su un altro tema: legare le bellezze naturali e archeologiche del territorio con la valorizzazione dei prodotti tipici. ”E’ oggi questa la chiave del successo – lo sostiene, Giuseppe Fontanazza - se si vuole pienamente centrare l’obiettivo . Occorrerà puntare non solo alla valorizzazione del prodotto ma anche a tutto ciò che è connesso al territorio. Mi affascina l’idea di far ripercorre al consumatore “le strade dell’olio” recuperando tradizioni culturali, scritte e orali, che sono la vera anima del prodotto. La DOP significa anche questo creare nel consumatore l’immagine del prodotto legato all’ambiente”. D’accordo con il professore Fontanazza è anche il soprintendente Giuseppe Lo Iacono: “ Abbiamo accolto con molto entusiasmo l’invito a partecipare a questa iniziativa. Siamo convinti che agricoltura e archeologia sia oggi un binomio vincente che va rilanciato per lo sviluppo economico e culturale del territorio”. Riflessioni anche sui sistemi di commercializzazione del prodotto. Il direttore della Coldiretti Giuseppe Marsolo, concorda con gli altri addetti ai lavori sulla necessità di creare subito dopo il riconoscimento della Dop, un consorzio per concentrare l’offerta: Solo così si potrà incidere sul mercato. Il nostro problema è oggi anche quello di non riuscire a far fronte alle richieste. Cresce infatti l’attenzione per il nostro prodotto anche da parte dei paesi d’oltreoceano”. Per il Commissario Straordinario dell’Ente Sviluppo Agricolo, Cosimo Gioia, occorre adesso attivare un processo di marketing adeguato. Per essere competitivi i produttori debbono superare il problema della manodopera il cui costo è molto lievitato. Il commissario, che tra altro si è impegnato a mettere a disposizione di tali iniziative il supporto dell’assistenza tecnica, suggerisce ai produttori di ricorrere alla tecnologia che a suo dire “non fa a pugni con il prodotto biologico” . Il sindaco di Aidone, Filippo Curia, che ha concluso i lavori del convegno, ha dato appuntamento alla prossima edizione della sagra, una efficace vetrina per i prodotti dell’agricoltura locale e per l’artigianato, oltre che un'occasione per accendere i riflettori sulle problematiche che investono i due settori. Per due giorni sono stati allestiti degli stand nella piazza principale del paese dove sono stati esposti prodotti tipici locali.

L’ufficio Stampa
Rossella Inveninato





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Tags: Giuseppe Fontanazza

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