I camici bianchi mettono nero su bianco, attraverso le sigle sindacali di categoria, Cgil, AAroi, Anaao, Cisl, e scrivono al Direttore generale dell’Asp, al Prefetto, al Sindaco, al Presidente della conferenza dei sindaci e all’ assessorato regionale alla Sanità.
Il braccio di ferro tra ospedalieri e Direzione generale riguarda la sospensione della reperibilità diurna nei reparti sprovvisti del cosiddetto “ombrello orario”, ossia di medici che coprono i turni dalle 8 alle 20. La sospensione della reperibilità diurna, decisa dalla Direzione, secondo i sindacati non solo è illegittima ma non garantisce una assistenza sanitaria adeguata e tempestiva. Altro tema caldo, la mancata nomina dei primari, in molti reparti. Manca, infatti, in molti reparti la figura apicale sanitaria, a fronte dei medici incaricati che continuano “ ad operare con abnegazione, così si legge nella nota sindacale- assumendosi oneri e responsabilità, senza alcun riconoscimento.”
I rappresentati dei medici puntano l‘ indice contro la Direzione generale, denunciando come “ la nomina dei primari sia un obbligo ineludibile” ,così come prevede la legge 165 e risponde all’esigenze di assetto definitivo del nosocomio.
Non manca,inoltre, l’attacco alla mancata progettazione del futuro dell’Azienda sanitaria, alla luce della legge Balduzzi che prevede una rivisitazione dell’organico, più volte inoltrata all’assessorato regionale competente e sistematicamente esitata negativamente da Palermo.
Nel chiedere un incontro con la Direzione entro la data del 17 giugno prossimo, i sindacati proclamano lo stato di agitazione, preannunciando altre iniziative più incisive e nelle sedi opportune.