mercoledì 19 febbraio 2003

Consiglio provinciale del 19.2.2003.

Ai 17 consiglieri e alla delegazione dei lavoratori del tubificio, presenti in aula, il presidente del Consiglio, Salvatore Bevilacqua, si è rivolto, prima di trattare l’unico punto all’ordine del giorno, proposto dallo stesso presidente, all’oggetto “esame situazione occupazionale stabilimento Sipem.“ Un invito, da parte di Bevilacqua ad osservare un minuto di raccoglimento, per commemorare la morte del deputato all’Ars, Marzio Tricoli, il decesso delle due bambine di Montalbano e del loro padre, uccisi da una fuga di gas, e la scomparsa del padre del consigliere provinciale, Massimo Greco. Bevilacqua ha quindi dato lettura dell’ordine del giorno (allegato al presente comunicato), approvato dall’aula ad unanimità. Il presidente ha quindi aperto il dibattito che ha visto intervenire: Vincenzo Mudaro (uil), Massimo Di Seri (udc), Giuseppe Nasello (udc), Filippo Manuella (uil). La parola è poi passata al direttore Grasso, il quale ha rivolto l’invito a visitare lo stabilimento per constatare il fermo degli impianti che potrebbero essere riattivati, dando così vita ad una produttività necessaria per l’economia del territorio. Ha illustrato la qualità del prodotto, Grasso, facendo riferimento alla manodopera e all’indotto, che ha raggiunto il tetto massimo dell’occupazione negli anni passati. Sipem, (società industriale erogazione edilizia Mediterraneo) ha 30 anni di vita e una garanzia professionale, ha concluso Grasso, che la renderebbe ancora oggi competitiva sul mercato. Gli interventi che si sono succeduti hanno visto la partecipazione dei consiglieri Nasonte (sdi), Francesco Spedale (fi), Antonino Fazio (margherita), Sigfrido Fadda (cgil), Ethel Consiglio (margherita), Nino Muratore (ds), Lorenzo Granata (an). Quest’ultimo ha chiesto (ed ottenuto) al presidente Bevilacqua di dare lettura del documento della Asso Betal, l’organizzazione di categoria, con cui si denuncia, nell’ambito dei preliminari per la realizzazione delle opere pubbliche in Sicilia, l’indicazione della tipologia dei prodotti in cui non si tiene conto delle diversità dei manufatti che gli interventi che necessitano. Secondo Granata, invece, il materiale, di volta in volta, deve venire scelto con cura in modo da risultare adeguato ad ogni singolo intervento. Il consigliere ha inoltre fatto sapere che, se accerterà incongruenze, farà ricorso alla Magistratura. Il dibattito è proseguito con gli interventi di Fortunato Gatto (udeur), Giovanni Meli (fi). Ha ripreso la parola il direttore Grasso, per chiarire la posizione dell’azienda circa la volontà di proseguire a lavorare. “Nel ‘98 la Sipem è caduta in disgrazia- ha fatto presente- Quello era il momento di chiudere ed andarsene. Impregilo, invece, azionista di minoranza, ha deciso di risanare il bilancio, e ha speso 3 volte tanto il valore della Sipem. Questo è avvenuto in una prospettiva a lungo termine. Quale potrà essere il futuro dell’impianto non lo sapranno gli imprenditori- ha aggiunto- L’industria, comunque, - ha proseguito- realizza anche cassonetti per rifiuti speciali e la Sicilia è la regione che ne produce in quantità maggiore, rispetto alle altre regioni d’Europa.” Il dibattito è proseguito con l’ultimo intervento del consigliere Matteo Caruso (margherita). Il presidente Bevilacqua ha così messo ai voti l’ordine del giorno, “ Questo è il primo passo- ha aggiunto- per definire altre azioni di solidarietà nei confronti delle maestranze.”

Il Capo ufficio Stampa
Daniela Accurso


IL CONSIGLIO PROVINCIALE

- valutata la gravissima situazione in cui si trovano i lavoratori dell'impianto SIPEM di Dittaino-Enna per i quali, a causa dell'assenza di commesse, si profila il serio e reale pericolo della perdita del posto di lavoro che verrebbe ad incidere pesantemente nella nostra realtà, storicamente afflitta dal problema della mancanza di lavoro e che cerca invece tenacemente di invertire tale retaggio;

- considerata la situazione, al limite del paradosso, per la quale questa realtà occupazionale cesserà nonostante la concomitanza dei lavori di canalizzazione degli invasi siciliani e di quelli tesi a risolvere l'annoso problema idrico in Sicilia;

- considerato altresì lo sconcerto dell'opinione pubblica in generale, dei cittadini di questa Provincia nonché di questo Consiglio causato dal fatto che simultaneamente alla mancanza di commesse alla SIPEM, Enti Pubblici Siciliani, così come riferito dalle OO.SS., per le opere idriche di loro competenza predispongono progetti che prevedono l'utilizzo di materiali diversi da quelli prodotti nello stabilimento di Dittaino( tra l’altro anche di produzione estera: Cina e Francia);

- ritenuto che per scongiurare la chiusura dello stabilimento sono stati assunti da parte della Regione Siciliana, dei Consorzi di Bonifica e del Commissario Delegato per l'Emergenza Idrica, impegni atti a favorire, ovviamente in osservanza sia delle norme giuridiche che tecniche, l'utilizzo dei tubi in cap( cemento armato precompresso), come quelli prodotti dalla SIPEM a Dittaino nei lavori sopra indicati;

- considerato che però i lavoratori e le OO.SS. lamentano che ad oggi non si è ancora ottenuta una concreta attuazione dei menzionati impegni e promesse;

- ritenuto che, così come evidenziato anche dalle OO.SS., la realizzazione delle opere di canalizzazione degli invasi e dighe della Provincia di Enna (nonché di quelli per il loro collegamento) darebbe un notevole impulso all'attività agricola che ancora rappresenta la struttura portante della nostra realtà economica e rappresenterebbe una potenziale e concreta occasione produttiva per il rilancio occupazionale della SIPEM;

- ritenuto infine che, in ogni caso, occorre un impegno da parte della soc. SIPEM per approntare un piano industriale che consenta un rilancio produttivo e quindi occupazionale;

CHIEDE

1) Al Governo Regionale il rigoroso ed immediato rispetto degli impegni assunti per il mantenimento ed il potenziamento dei livelli occupazionali nello Stabilimento Sipem di Dittaino ed idonee iniziative per favorire le opere di canalizzazione e di quant'altro necessario per consentire un utilizzo ottimale degli invasi esistenti nella nostra Provincia. A tal fine richiede un incontro urgente con il Presidente della Regione.

2) Alla struttura societaria SIPEM di approntare in tempi celeri un piano industriale per permettere un rilancio produttivo ed occupazione dello stabilimento di Dittaino.







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