mercoledì 22 gennaio 2003
Normali Metamorfosi. Seconda edizione.
Ha preso il via lo scorso luglio il progetto chiamato “Normali metamorfosi” con 3 iniziative teatrali, che si sono tenute ad Enna, Piazza Armerina e Nicosia. Protagonisti dei lavori sono stati gli ospiti di alcune comunità terapeutiche siciliane che accolgono portatori di handicap. Patrocinato dalla Provincia regionale e allestito dall’associazione culturale Neon di Catania, il progetto ha riscosso un grande successo al punto che l’assessore provinciale alle politiche giovanile, Ethel Consiglio ha pensato di riproporlo, con un nuovo programma che prevede 3 incontri. Il primo si terrà a Piazza Armerina, il 24 gennaio, alle 9,30, nella chiesa sant’Andrea, con un lavoro teatrale della compagnia “Lune inopportune” dal titolo “Risonanze.” Nello stesso giorno, ma di pomeriggio, nella scuola media “Roncalli” dalle 15 e 30 in poi, si daranno appuntamento sociologi, ricercatori, psichiatri, pedagogisti, per discutere sul disagio e sulle opportunità riabilitative a favore dei disabili. Terzo incontro, il 25 gennaio alle 19,30 nella chiesa sant’Andrea dove ci sarà la replica del lavoro teatrale, a cui sono stati inviati, tra gli altri, gli studenti delle scuole superiori. Hanno aderito alla manifestazione associazioni ed enti che operano nel territorio della provincia. Illustra l’iniziativa Ethel Consiglio ”Abbiamo voluto dare continuità al progetto perché crediamo che il teatro possa essere uno strumento riabilitativo, oltre che un mezzo di comunicazione e socializzazione, per esprimere le proprie emozioni, attraverso un percorso creativo.” Il rapporto tra teatro e diversi è al centro di numerosi dibattiti. ”Il teatro - continua l’assessore - riesce ad instaurare prima che un incontro sul piano sociale, un dialogo tra sensibilità in cui i sentimenti e le emozioni sono al centro, fonte di arricchimento e di crescita per coloro che partecipano a questo scambio, sia come attori che come spettatori.” E’ importante, dunque, investire su questo terreno, aggiunge la Consiglio “perché solo facendo emergere le potenzialità, ma anche le paure e i bisogni, è possibile un miglioramento complessivo del nostro vivere insieme con tutta la sua bellezza di complessità e diversità.”