E’ un artista con la A maiuscola.
Però ha un sogno nel cassetto, donare le sue opere all'università Kore di Enna.
Nonostante lettere, richieste, solleciti, l'ateneo non risponde al suo desiderio : vedere il suo patrimonio artistico custodito in quella che è la realtà culturale per eccellenza del territorio.
Ha gettato la spunga, l'artista, che, però, in cuor suo ancora spera, perchè è tenace e lo dismostra in ogni sua scelta sempre fortemente voluta. Come quella di vivere nella casa,affacciata sul lago di Pergusa.
Gesualdo Prestipino, ennese,classe ’33, schivo da sempre,colleziona successi ed amicizie nel mondo dell’arte contemporanea.
La sua vita sarebbe impensabile, per lui, se non fosse sempre in divenire, con la creazione di opere,oggetti,scullture, quadri, disegni.
Proprio a ridosso dell'inaugurazione del museo dedicato a Renato Guttuso, recentemente restaurato, a Bagheria, vogliamo ricordare che l’artista fa parte della rosa di nomi presenti a Villa Cattolica, con una sua opera, battezzata "Il ratto di Proserpina",la cui copia originale è un monumento al centro della piazzetta della frazione di Pergusa.Il gesso, invece,è stato donato da Prestipino al museo Guttuso,annoverato tra le otlre 300 opere d'arte che si trovano nella Villa in cui è seppellito il famoso pittore palermitano.
Per tornare alla sua creatività, basta dire che Prestipino è un artista poliedrico.
Tutti conosciamo la sua storia, ma vogliamo rinfrescare la memoria,soprattutto alle nuove generazioni appassionate di arte contemporanea, che invitiamo ad avvicinarsi all’artista, celebrandone le sue opere.
La sua storia è ricca di spunti. Debutta da giovane come pittore,ma successivamente si concentra sulla scultura.
Ricorda la sua prima mostra che ama definire “una denuncia politica e sociale.”
Il suo non è un lavoro, ma un viaggio continuo nel continente europeo che gira in lungo e largo.
Fa anche la spola con le città d’arte italiane, come Milano o Torino, ammettendo di avere attraversato momenti di grande irrequitezza, perchè " alla ricerca di un mio personale segno."
Quale sia la chiave di volta delle sua fonte di ispirazione, non è dato sapere, perchè Prestipino non ama codificare i suoi stati d’animo.
Si interroga, è dubbioso, ma , come tutti gli artisti, non ha la presunzione di avere la verità, ma nutre l’umiltà di cercarla.
Dopo tanto girovagare, torna ad Enna ed intraprende il cammino proprio dove è nato, riappropriandosi della “sua” energia, fonte indispensabile di una ricca produzione scultorea.
La sua attività artistica è costellata per anni interi da sperimentazioni, fino a fermarsi e trovare quanto cercava “dentro”, il mondo della pietra” come materia malleabile e duttile.”
Attraversa varie fasi,l’artista, compresa quella legata alla mitologia, al mondo che unisce il sacro e l’umano,attraverso lavori che si possono definire opere d’arte astratta che lo hanno portato in giro per il mondo.
Sempre in silenzio, con la riservatezza e la signorilità che contraddistingue un vero artista ed un grande uomo.