E’ vero.E’ tutto vero.Nello spazio dove i bambini,accompagnati dai loro genitori fanno il turno per le vaccinazioni di rito, non sembra di essere all’ interno di un nosocomio, quanto piuttosto in un ospedale da campo.
L’”Umberto I”, almeno per questa logistica non è certo da imitare.
Sino ad oggi i vertici della struttura sanitaria sembrano restare indifferenti ai reclami di mamme e papà.
Sono arrivate anche a noi diverse segnalazioni. E certo non è un bel vedere per i piccoli cui dovrebbe destinarsi una attenzione che renda tutti i servizi,specie quelli sanitari, “a misura di bimbo."
Invece nel corridoio trasformato a sala d'aspetto, che si trova al secondo piano dell’ospedale,le famigliole,prima di raggiungere il servizio, si sentono inermi perchè i loro i piccoli sono costretti ad assistere al passaggio di malati in barella o in sedia a rotelle.
Alcuni malati, in transito nei vari servizi per accertamenti diagnostici, provengono addirittura dal reparto di malattie infettive.
"Ci rifiutiamo- così una coppia che vuole mantenere l’anonimato-di credere che in un ospedale nuovo e moderno come questo non si possa trovare un luogo più consono e più accogliente."
E chi può dissentire? Non si possono certo addurre giustificazioni di natura economica, del tipo “I tagli alla spesa sanitaria”, e neanche di natura pragmatica “ Dove collocare il servizio?”.
Occorre un piccolo spazio, magari un po’ accogliente, con due poster di Topolino, qualche matita per colorare, da adibire a sala d'aspetto,situato magari a piano terra, distante da visuali inadeguati alla vista dei minori.
Serve una saletta sanitaria più decorosa e l’ambiente si trasforma in un luogo più gradevole per i piccini.
Insomma, come si dice in questi casi, basta impegnarsi un poco per fare tanto. E soprattutto a costo zero.