C'è stato chi come il nonno di Simone Cristicchi è tornato dalla campagna di Russia con un senso di freddo che non si è mai allontanato dalle sue ossa (neanche ad agosto); chi come san Massimiliano Kolbe è morto nella stanza della fame volontariamente per salvare un padre di famiglia e c’è chi, come l’ennese Gaetano Caruso, è stato imprigionato in un campo di concentramento ed è sopravvissuto.
E poi ci sono i richiami di Primo Levi «Considerate se questo è un uomo…», le scarpette rosse abbandonate da una bimba uccisa nelle camere a gas, il “Chiantu anticu” di chi cerca la pace, e la speranza, annunciata da Francesco De Gregori in “San Lorenzo” «E un giorno, credi, questa guerra finirà, ritornerà la pace e il burro abbonderà…»
Sono questi alcuni degli spunti che il cantautore ennese Mario Incudine (premio Loano 2013 con il suo ultimo cd “Italia talìa”) ha proposto agli studenti del liceo linguistico e dell’istituto tecnico commerciale"Lincoln"nell'ambito della Giornata della memoria.
La scuola tratta temi attuali e lo fa coinvolgendo gli studenti.
Incudine, artista sensibile alle tematiche sociali, è sempre pronto a lanciare messaggi di speranza e di incitamento ai giovani " Non lasciate che la storia vi scivoli addosso, fatevi delle domande, scavate oltre l’apparenza, opponetevi con tutte le vostre forze al male."
Ha collaborato Mariavangela Vacanti