martedì 23 marzo 2004

Scongiurata una probabile tragedia. Il presidente Salerno dispone l’immediata chiusura dell’Istituto tecnico industriale di Piazza Armerina

Il presidente della Provincia, Cataldo Salerno, ha disposto con immediata ordinanza la chiusura dell’ITIS, istituto tecnico industriale, di Piazza Armerina. L’ITIS è il più grande complesso scolastico della provincia ed è l’unico ad indirizzo industriale: occupa una superficie di oltre 14.000 mq per un volume di 63.000 mc e ospita 36 classi, di cui 5 dell’Istituto magistrale, e numerosi laboratori. “Se le cose stanno come le indagini tecniche hanno evidenziato - ha fatto rilevare il presidente Salerno - abbiamo evitato una catastrofe e salvato la vita a centinaia di ragazzi”. Infatti, a seguito di approfonditi e prolungati esami effettuati per mesi, si è riscontrato che i calcestruzzi di cui è composto il cemento armato dell’ITIS, sono pericolosi per la stabilità dell’edificio. La pericolosità è tale, che il prof. D’Aveni, della Facoltà di Ingegneria di Catania, incaricato delle più recenti valutazioni, ha invitato “a chiudere a qualsiasi attività l’edificio scolastico, in quanto a rischio di cedimento statico”, sottolineando la necessità di “operare con urgenza ed immediatezza”. La notizia dell’evacuazione dell’ITIS è stata riferita, alla preside Lucia Giunta, direttamente dal presidente Cataldo Salerno, accompagnato dall’assessore ai lavori pubblici, Nino Pantò, dal dirigente del competente settore, Giovanni Petronio, dal funzionario Ettore Risita, e dallo stesso prof. Antonino D’Aveni. Nella stessa giornata di ieri, lunedì 22, il presidente Cataldo Salerno, ha immediatamente interpellato il sindaco di Piazza Armerina, Ivan Velardita, per l’individuazione e l’assegnazione di un’area idonea per realizzare il nuovo istituto. “L’ITIS, infatti, rappresenta per Piazza Armerina - ribadisce Salerno - un patrimonio inalienabile, che deve rimanere nella città dei mosaici e deve avere al più presto possibile una nuova, più funzionale e più bella sede”. Intanto l’amministrazione provinciale ha individuato alcune ipotesi per la sede provvisoria, che è indispensabile mettere, da subito, a disposizione della scuola, dato che ci troviamo a metà del secondo quadrimestre. La sede provvisoria sarà disponibile entro pochi giorni. Alcuni disagi saranno inevitabili, a partire dall’impossibilità pratica di svolgere lezioni laboratoriali e dalla assenza di spazi adeguati. “Tutti i disagi che si dovranno affrontare – ha concluso Salerno - sono ben poca cosa di fronte al rischio di una tragedia, che abbiamo evitato perché siamo, sempre, attenti e vigili sulla sicurezza di tutte le scuole della nostra provincia: si può ben dire che siamo sbucati fuori da sotto un treno, ma che ci siamo riusciti perché abbiamo saputo fare prevenzione vera”.



L’Ufficio Stampa
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