giovedì 11 marzo 2004

PRESENTATO “MONITOR ENNA”, RAPPORTO ECONOMICO SULLA PROVINCIA DI ENNA

Il rapporto economico sul territorio di Enna, commissionato dalla Provincia Regionale, è stato presentato questa mattina presso l’aula magna della facoltà di Scienze Politiche del Consorzio Universitario ennese. Monitor Enna, così si chiama il rapporto 2003 sull’economia dell’ennese è stato realizzato dal Diste - Dipartimento Studi Territoriali di Palermo. Il Monitor analizza il quadro congiunturale della provincia ennese, tracciando punti di forza e di debolezza di un territorio che, nonostante appaia ancora molto legato alle proprie tradizioni, riesce contemporaneamente a proiettarsi verso lo sviluppo, anche industriale. Una provincia con molti giovanissimi ed anziani, con un tasso di emigrazione pari al 4,8% (nell’ultimo decennio) in cui comunque l’occupazione totale nel periodo 1993-2002 è cresciuta del 4,2%, in assoluto migliore performance regionale, quinto posto nazionale per variazione percentuale. Il tasso di disoccupazione è passato nel 2002 dal 30% al 20,5%, grazie agli strumenti di legge che hanno introdotto incentivi alle imprese, quali il credito d’imposta, soprattutto nel settore dell’industria (occupati +46,5%) e dei servizi (+14,7%). Anche se il 2003 ha segnato una battuta d’arresto, si attende per il 2004 una ripresa in termini occupazionali stimata intorno all’1%, grazie al raggiungimento degli obiettivi previsti dal protocollo d’intesa siglato tra soggetti istituzionali e privati delle province di Enna e Padova. Un accordo, com’è noto, volto alla riqualificazione professionale a Padova di operai ennesi disoccupati da re-impiegare poi ad Enna, a supporto della delocalizzazione nell’area industriale del Dittaino di alcune imprese padovane. Accanto a queste opportunità, si registrano altri elementi positivi per il territorio, in termini di formazione ed opportunità per la crescita delle human resources, quali la presenza del Consorzio Universitario, nel cuore della Sicilia, quarto polo regionale in un territorio storicamente svantaggiato in termini di collegamenti infrastrutturali. L’economia locale conferma una vocazione prettamente agricola: con una netta prevalenza di imprese individuali, l’87%, impiega l’11% di forza lavoro totale. L’agricoltura resta la principale fonte di reddito.
A fronte degli eventi climatici del 2003 che hanno compromesso le coltivazioni, con una grave contrazione nelle produzioni di vegetali, si nota un aumento della produzione cerealicola (raddoppia la raccolta del frumento, quadruplica quella di orzo), agrumicola ed olivicola. Enna vanta alcune grandi dighe, anche se la rete degli acquedotti appare insufficiente. L’economia locale poggia anche su significative realtà industriali ed artigianali: il polo tessile di Valguarnera, il polo chimico di Regalbuto, il polo ASI di Val Dittaino, il “polo zootecnico” di Nicosia, il polo agroindustriale di Pietraperzia e Barrafranca. Rilevante la presenza di insediamenti legati all’IT, certamente sensibili agli andamenti internazionali di mercato. L’industria “pesa” per il 9% circa nell’economia locale. Oggi, a questi “poli” industriali guardano con interesse gli strumenti di programmazione negoziata, vera risorsa del territorio ennese, che “vanta” 22 iniziative all’interno dei Patti territoriali (investimenti per circa 60 milioni di euro, di cui 50 pubblici, per 400 posti di lavoro) e due Pit, Programmi integrati Territoriali, cioè “Sinergie per Competere”, e “Enna: Turismo tra archeologia e natura”, con un totale di quasi 80 milioni di euro di investimenti. Mancano, nella provincia di Enna, infrastrutture economiche primarie, quali le reti telematiche, che di fatto impediscono, nell’era della information technology, la crescita delle imprese. Il reddito pro capite resta fra i più bassi d’Italia, con i consumi principalmente orientati verso i settori primari.
Nel turismo bene gli arrivi, grazie all’appeal della Villa del Casale di Piazza Armerina, ma non bastano le strutture ricettive. Enna è in Sicilia fanalino di coda nella spartizione della fetta del mercato turistico regionale, e non certo per mancanza di beni monumentali, anzi. Il trend degli arrivi è positivo (+8,1%), come quello delle presenze (+6,6%) rispetto allo scorso anno. In calo gli arrivi stranieri (-7%). Insomma, grandi potenzialità, anche per la possibilità di destagionalizzare l’offerta, in linea con le richieste del mercato. Il settore delle costruzioni rileva un incremento legato alle opere pubbliche, anche se ristagna il privato, eccezion fatta per le ristrutturazioni. Sul piano del credito, si registra un forte radicamento delle banche minori, ed un rapporto sportelli/abitante più basso della media regionale.
Commercio - La Grande Distribuzione Organizzata non parla ancora ennese, a fronte di una buona opportunità di sviluppo confermata dalla netta prevalenza dei supermercati. Soffre anche il commercio estero, sia in import che in export, certamente anche a causa della condizione congiunturale internazionale, in ripresa da troppo poco tempo perché se ne possano ancora vedere gli effetti. Il presidente della Provincia, Cataldo Salerno, che non è stato presente alla riunione, per impegni assunti precedentemente, così commenta il dato “Se accanto al consenso della gente riceviamo anche la certificazione scientifica, vuol dire che le strategie per lo sviluppo sulle quali stiamo lavorando sono corrette. Gli indicatori del Diste, del Sole24ore e di ItaliaOggi sono quasi tutti in crescita per la provincia di Enna. Credo però che dobbiamo accelerare perché il quadro generale del Paese e della Regione è meno favorevole di prima.”
Da parte di Pietro Busetta, responsabile scientifico del Diste dichiara “Una provincia con una inaspettata grande vivacità quella di Enna. Un esempio, peraltro, dell’assunto che la competizione ormai avviene più che tra singole aziende tra territori. Che devono essere messi in concorrenza dalla Regione con meccanismi di premialità che gratifichino con la destinazione di più risorse i più veloci, i più efficienti, coloro che raggiungono risultati migliori e più in fretta”. Il presidente del Diste, Alessandro La Monica, fa sapere “E’ certo una realtà molto interessante. “Rileviamo la presenza di diversi poli produttivi, anche tecnologici, concentrati su un territorio tutto sommato ristretto e con alcuni punti di svantaggio, quali le infrastrutture. Questi segnali positivi devono divenire il punto di riferimento dei tanti strumenti di programmazione negoziata cui la provincia di Enna guarda con speranza”. Ottimismo cauto da parte del vice presidente della Provincia, Nicola Gagliardi, che vede nella concertazione uno strumento valido per lo sviluppo integrato del territorio.”

 

L’ufficio Stampa

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