venerdì 9 marzo 2007

Vertenza Ancipa

Sull'elevazione del livello di riempimento dell'invaso Ancipa, il Consiglio superiore dei Lavori pubblici non decide. L'acqua si continua a buttare a mare e il Consiglio superiore se ne lava le mani, limitandosi ad invitare l'Enel a completare i lavori prescritti nel 1997 e nel 2000. In pratica il Consiglio superiore si ferma alla constatazione che due delle tre fasi dei lavori sono state realizzate e che la terza fase è ancora da completare, nulla dicendo sulle condizioni di affidabilità attuale della diga.

Nel corso della riunione si è avuto tuttavia un colpo di scena: il rappresentante del RID ha rivelato che nel 1997, a seguito di prove tecniche, la diga Ancipa venne valutata sicura, pur in presenza delle fessure e prima di ogni intervento, addirittura con la quota di 943 m slm, ridotta a 939 in presenza di sisma.

Ci si chiede, allora, come mai l'acqua viene buttata a mare al raggiungimento della quota di 932 m slm? Come mai, a lavori realizzati (seppure parzialmente), il livello viene addirittura abbassato? Cosa sta dietro questo balletto di livelli?
Il Consiglio superiore non ha sciolto alcun nodo. A questo punto occorre che una autorità superiore intervenga a chiarire tutte le responsabilità.
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