giovedì 9 ottobre 2003

Esiti della conferenza stampa sulla Villa del Casale e nomina direttore Azienda provinciale del Turismo.

Una disamina sul turismo e i suoi aspetti più delicati è stata l’oggetto della conferenza stampa di questa mattina. Ad incontrare i giornalisti, il presidente della Provincia, Cataldo Salerno, che ha voluto evidenziare il ruolo di punta dell’Ente, nell’ambito di una politica di salvaguardia, tutela e valorizzazione dei beni culturali, secondo un’ottica legata al settore turistico. La nota dolens, per Salerno, è la Villa romana del casale, “croce e delizia” dell’Amministrazione provinciale che non vuole e non deve derogare la sua titolarità ad altri enti competenti. E’ partito dal sito dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, Salerno, per chiarire posizioni, attaccare il Governo regionale di latitanza, e avanzare proposte per un complessivo progetto di rivisitazione dell’area all’interno e all’esterno dei mosaici. Ha poi puntato l’obiettivo sul territorio ennese, in cui ci sono “troppi siti archeologici non fruibili: il caso più grave è oggi rappresentato dal castello di Lombardia di Enna, ma altri castelli si trovano in condizioni precarie e non perfettamente agibili.” Ha denunciato la carenza di campagne di scavi autorizzate e finanziate, per quei siti ancora oggi preda di tombaroli. Nota a parte per Morgantina, di cui chiederà l’inserimento della rappresentazioni classiche in un circuito regionale stabile, come a Siracusa e a Segesta. Non mancano le idee, ma occorrono i fondi. Questo il messaggio che il presidente lancia agli assessorati regionali ai Beni Culturali e al Turismo. “Non è possibile che il più grande bacino archeologico della Sicilia venga gestito con i pochi fondi a disposizione della Soprintendenza e nella speranza di interventi integrativi dell’Ente, come la Villa Romana che è stata collocata dalla Provincia al primo posto nella programmazione degli investimenti dei Piani integrati territoriali”. Sul sito piazzese, il presidente ha elaborato una piattaforma di proposte che viene racchiusa in dieci punti: aumento, nella misura necessaria, del personale addetto alla vigilanza; assunzione di esperti restauratori; qualificazione delle modalità di accesso e di sicurezza della Villa con l’acquisizione delle tecnologie necessarie; corsia preferenziale , nelle procedure occupazionali, di personale piazzese e del territorio ennese; indizione di un concorso internazionale di idee sulla copertura, con l’assicurazione ad impegnare i finanziamenti necessari alla realizzazione del progetto vincente; sistemazione delle bancarelle negli appositi stand che verranno realizzati, con il rispetto di tutte le condizioni di accessibilità, di vivibilità e igienicità, all’esterno della Villa nell’ambito delle previsioni PIT; avvio, nei tempi più rapidi, di servizi aggiuntivi — didattici, informativi, igienici e di accoglienza e ristoro - previsti dall’Assessorato regionale all’interno del sito archeologico con la piena attuazione della cosiddetta Legge Ronchey e, ove possibile, con il coinvolgimento degli operatori locali in possesso dei requisiti necessari. Il presidente della Provincia ha avanzato l’ipotesi di finanziare campagne di scavi ancora necessarie e la istituzione, con sede a Piazza Armerina, di una Scuola superiore di Archeologia gestita dal Consorzio ennese universitario. Per invertire la tendenza e prevedere un turismo stanziale, Salerno ha lanciato l’idea di istituire un biglietto unico per la Villa Romana e l’area archeologica di Morgantina, il castello di Lombardia. Con questa lunga lista di priorità, il presidente dell’Ap si presenterà al prossimo incontro, convocato presumibilmente per sabato prossimo dall’unità di crisi. Interlocutore di un piano di riqualificazione del turismo ennese, sarà il nuovo direttore dell’Azienda provinciale per il Turismo appena nominato. Salerno ha fatto sapere ai giornalisti di avere scelto una donna, che di professione fa l’avvocato, e che si chiama Patrizia Di Mattia a cui affiderà un organismo carico di conflittualità interne. “Occorreva una persona di sicura affidabilità, al di sopra delle parti, dotata di grande autorevolezza professionale ed in grado di affrontare anche gli eventuali profili penali della conduzione dell’Azienda. Ho pensato alla dr.ssa Di Mattia anche perché ritengo che le sue caratteristiche, unite al vissuto femminile, rappresentino in questa fase le migliori garanzie per far uscire l’Azienda da questa lunga crisi, facendola rinascere per farle affrontare orizzonti di protagonismo pulito e di efficienza concreta.

L’ufficio Stampa


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