venerdì 16 maggio 2003

Restaurato il Santuario della Madonna della Catena a Villarosa.

La Provincia regionale ha stanziato un congruo contributo che ha consentito il restauro del santuario della Madonna della Catena, a Villarosa. Lo comunica l’assessore provinciale alla viabilità, Antonio Barberi, che vuole ringraziare, a questo proposito, l’ANAS perché “ha mostrato grande disponibilità - dice Barberi - a rendere più accogliente e particolarmente fruibili i servizi che il santuario offre alla Comunità di Villarosa e dei paesi limitrofi.” E’ stato il Rettore del santuario, don Rosario Pirrello, a sollecitare l’assessore, fino a raggiungere un’intesa per dare seguito al progetto di restauro. “Tutto ciò - aggiunge l’amministratore - è stato possibile grazie alla piena disponibilità dei dirigenti dipartimento regionale di Palermo che hanno concesso in uso, a titolo gratuito, la casa cantoniera confinante con il santuario della Madonna della Catena.” La disponibilità dell’Anas è stata comunicata ufficialmente nel corso di un incontro, avvenuto nei giorni scorsi, presso la sede regionale di Palermo, tra l’assessore Barberi, il direttore generale del dipartimento, Salvatore Oliveri e il responsabile di sezione, Gioacchino Del Monaco, i quali hanno accolto di buon grado la proposta, avanzata dall’amministratore provinciale, di concessione in uso della casa cantoniera. “L’ing. Oliveri - spiega l’esponente della Giunta Galvagno - ha mostrato vivo interesse e grande attenzione nei confronti dell’immobile e della sua storia, facendo presente, tra l’altro, che l’abitazione sarà dimessa perché l’Anas non ha più l’esigenza di mantenerla in suo possesso.” La storia della chiesa affonda le sue radici nei tempi remoti. Nella facciata dell’edificio, adibito in un secondo momento a Santuario, fu posto, in una nicchia, il simulacro della Madonna. Da lì è nata la devozione alla Vergine; mentre la casa accanto è stata destinata al pagamento del pedaggio per attraversare la trazzera, oggi SS 121. Proprio quell’abitazione era la casa dell’addetto al pagamento doganale (lo testimonia la struttura muraria e i resti degli intonaci interni che non hanno niente in comune con le strutture delle case cantoniere edificate). Successivamente l’immobile è stato ceduto al demanio pubblico che, a sua volta, lo ha assegnato all’ANAS, che lo ha mantenuto in vita per diverso tempo.

L’Ufficio Stampa


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Tags: santuario della Madonna della Catena

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