La festa di San Giuseppe inaugura la primavera

Ad Enna, Valguarnera e Leonforte fervono i preparativi per le grandiose tavolate colmi di cibo da offrire ai "Santi"

Come Carnevale e Pasqua, la festa di S.Giuseppe coincidente con l'equinozio di primavera accompagna, in civiltà agrarie primitive e poi greco-romane il ciclo annuale di morte e rinascita della natura.

Il tempo è scandito, infatti, dai ritmi della terra e il calendario dei lavori segna anche la vita della comunità. L'abbondanza, l'offerta di cibo, il pasto sacro, è la propiziazione contro la carestia, la fame, la morte.

La festa di S.Giuseppe, radicata in tutta la Sicilia fin dal '600, si celebra ancora in molti centri della provincia di Enna, specialmente Nicosia, Aidone, Valguarnera e soprattutto Leonforte attraverso la realizzazione di grandiose tavolate colme di cibi offerti prima ai poveri, che rappresentano i "Santi", e poi alla popolazione, visti in epoche precristiane come esorcismo rituale contro il pericolo della miseria, l'insicurezza e l'instabilità sociale.
La realizzazione della tavolata è frutto di una collaborazione ampia, diffusa in tutti gli strati sociali della comunità e nella mensa si ritrova la forma più antica ed elementare di altare.
Ad Enna come negli altri Comuni, la tavolata viene addobbata coi paramenti sacri tipici delle Chiese. Di grandezza variabile, a seconda del numero di Santi cui è dedicata, si presenta addossata ad una parete su cui campeggia l'immagine di S.Giuseppe.
Sulla tavolata vi troviamo pasta con la mollica "atturrata" e soprattutto pane, un tempo fatto in casa dalle donne, lievitato naturalmente e cosparso di "paparina" (semi essiccati dei fiori di papavero).
La forma più tipica è la"cuddura" già conosciuta e chiamata allo stesso modo in epoca greca, simbolo del cerchio del tempo che si rinnova; altre forme tipiche sono: la palma dedicata alla Madonna, il bastone a San Giuseppe, il pesce, simbolo paleocristinao di Gesù .
Altre forme tipiche evocano forme animali e vegetali, simbolo della rigenerazione della natura e il martello, la scala e la tenaglia riferentesi alla Crocifissione.
Tra i dolci preparati in questo periodo, particolari e tradizionali sono le cosiddette "sfince".
A questo proposito diverse sono le curiosità e le leggende legate a questo dolce:
Una leggenda narra che, dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù, S:Giuseppe dovette vendere frittelle per mantenere la famiglia e da qui la dedica odierna il 19 marzo anche a tutti i papà,
La seconda è legata ai " liberalia" , feste celebrate a Roma il 17 marzo, in onore delle divinità del vino e del grano; in questi giorni si friggevano ritualmente frittelle di frumento.
La festa di San Giuseppe ad Enna è molto sentita; entra nel vivo già il 10 Marzo con l'inizio della Novena in onore del Santo Patriarca.
Il 19 marzo giorno della Festa, le campane del Santurario risuonano per annunciare il lieto giorno: dalle ore 7 del mattino fino alle ore 13 si susseguono le Sante Messe in cui vengono distribuiti i tradizionali "Panuzzi di San Giuseppe " benedetti;

La gente si accalca per poter prendere quella che viene chiamata la "devozione" da portate magari ad un parente malato o da tenere per sè, inoltre viene offerto latte, caffè e biscotti tradizionali ennesi.

E' da sottolineare che In tutti i comuni del territorio, In particolare Leonforte e Valguarnera, sono presenti ricchi programmi in cui le tradizioni, usi e costumi sono grandemente sentiti da tutta la popolazione e certamente possono rappresentare un forte volano turistico perchè ancora vissuti in maniera sincera e da cui traspare il forte attaccamento per il Santo e le tradizioni ad esso collegate.
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