Viabilità

Viabilità. Gli ingegneri dell'Ansfisa relazionano sulla Sp 6. Affidato già l'incarico per la manutenzione straordinaria

Il team ha incontrato l'onorevole Eliana Longi, componente della Commissione Trasporti

Con la redazione di un verbale trasmesso al responsabile del servizio Viabilità del Libero Consorzio Comunale di Enna, Salvatore Ragonese, si è conclusa la fase ispettiva ad opera dei tecnici dell'Agenzia nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e autostradali, che ha interessato la Sp 6 Villapriolo Villarosa nell'intero tratto, arteria scelta a campione. Il team degli ingegneri dell'Asfisa hanno verificato le condizioni di sicurezza dell'arteria provinciale lunga 8 chilometri circa che mette in collegamento la S.S. 290 con la S.S. 121 passando dal centro abitato di Villapriolo. L'attività ispettiva realizzata sul posto è consistita principalmente nel verificare le condizioni di sicurezza dell’infrastruttura stradale. I tecnici hanno accertato l’attività di manutenzione svolta dal Libero Consorzio e relativamente alla sicurezza hanno verificato se il gestore, in questo caso il Libero Consorzio, ha provveduto a mettere in atto le necessarie misure di controllo del rischio. Lungo la tratta, si legge nel verbale ispettivo, mancano molti dei cartelli indicanti le progressive chilometriche ed ettometriche, la pavimentazione presenta diffuse fessurazioni, distorsioni, pelature, sgranamenti e rappezzi, la segnaletica orizzontale è pressoché assente. Nell’intera tratta inoltre si sono riscontrati diffusi avvallamenti della piattaforma stradale, dovuti a smottamenti e cedimenti franosi.  Relativamente al parametro sicurezza i tecnici hanno rilevato che sull’intera strada esiste il limite di velocità di 30 km/h, fatta salva la traversa interna nella frazione di Villapriolo, ove, in ambito urbano, vige il limite di 50 km/h. Relativamente alla segnaletica quella verticale provvisoria è in buono stato manutentivo, mentre quella permanente versa in una condizione più degradata. Vi sono segni di barriere danneggiate, in corrispondenza di diverse curve con assenza dei “delineatori modulari di curva” che non permettono un’immediata ed adeguata percezione dell’andamento del tracciato.  Dove installate, scrivono i tecnici, sono generalmente presenti barriere laterali di primo impianto, tranne per un  breve tratto nei pressi della progressiva km 0+700, oggetto di recenti lavori. Inoltre, si è osservata la presenza di terminali di barriere metalliche non trattati, mancate transizioni o collegamenti tra tratti contigui di barriera. E' emersa anche la problematica determinata dalla non verticalità o dallo spanciamento di alcuni muri di sostegno. Quelli in cemento armato presentano sovente carbonatazione del calcestruzzo, armatura scoperta, ossidata ed esfoliata. Nel presentare la relazione i tecnici hanno appreso che già l'ufficio tecnico ha dato incarico per la redazione di un progetto di manutenzione straordinaria alla RTP costituita dall'ingegnere Giovanni Chiovetta (capogruppo) dal geologo Giovanni Bonanno dall'archeologa Giuliana Maria Amata e dall'architetto Lucio Marino, quale giovane professionista. Il progetto prevede la riqualificazione e la messa in sicurezza di 3 aree interessate da frane lungo la Sp 6 mediante la realizzazione di muri di sostegno in calcestruzzo armato su pali e il relativo ripristino della fondazione stradale, delle cunette, delle barriere e della segnaletica orizzontale, così da permettere agli automobilisti di percorrerla in sicurezza. In questo caso la fase ispettiva è coincisa con l'azione progettuale dell'Ente che ha già a suo tempo previsto un intervento in tal senso. Prima di congedarsi il team degli ingegneri dell'Ansfisa ha incontrato nella sede della ex Provincia, oltre ai tecnici dell'Ente, l'onorevole Eliana Longi, componente della commissione Trasporti, che nell'apprendere dell'azione ispettiva si è complimentata per il lavoro svolto e per quanto già attivato dall'Ente per rendere sicura la strada. " E' importante che l'attività di verifica sulla sicurezza sia estesa anche alle arterie minori- ha detto l'onorevole- che a differenza della rete autostradale soffrono maggiormente per la carenza di finanziamenti come accade per le ex Province. La sicurezza deve in qualsiasi caso essere garantita soprattutto in quelle aree già fortemente penalizzate da una rete infrastrutturale carente". 

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