In occasione dell'anniversario ne ripercorriamo la storia
Secondo Leonardo Sciascia, Castrogiovanni, romanamente ribattezzata Enna, era stata elevata a capoluogo di provincia: <<non per particolari meriti fascisti, ma piuttosto in ricordo di Diodoro Siculo, di Euno e della rivolta degli schiavi, temi cui ancora, per il suo passato libertario, Mussolini era sensibile>>
La statua della Madonna del Soccorso di Nicosia alla ribalta della cronaca perchè stava per essere battuta all'asta
Grazie all'intervento del Comune di Nicosia e della Soprintendenza ai Beni culturali di Enna si è ottenuto il ritiro del lotto poche ore prima che venisse venduto
Non sappiamo chi ebbe per primo l’idea di spremere i chicchi d’uva per ricavarne il succo, sappiamo però che la bevanda fermentata divenne subito un catalizzatore carico di significati sociali
I fondali del lago di Pergusa nascondono indizi importanti che consentono di ricostruire il paleoambiente degli albori della Sicilia. Dallo studio dei sedimenti e delle sequenze dei pollini fossili, è emersa la presenza, già a partire da 3700 anni fa, della vite
“Qui si fanno miracoli”: così recitava l’insegna dei fabbricanti di ex voto o “pittori di miracoli”
Nella Chiesa di San Francesco di Paola e nel Santuario del SS. Crocifisso Abbandonato di Papardura a Enna, sono custoditi diversi miracoli dipinti su tavolette in legno
L’epopea normanna del medioevo siciliano
Dopo avere conquistato Palermo e gran parte dell’Isola con l'ausilio del fratello Roberto, a Ruggero, non rimaneva che conquistare Enna, uno degli ultimi presidi islamici
Nessuno svelò mai il suo nome e, soprattutto, nessuno rivelò mai cosa disse agli ennesi quando si alzò in volo
Accadde a Enna (allora Castrogiovanni) un evento straordinario di cui conservò memoria il celebre scrittore ennese Nino Savarese
L’Imago pietatis raffigurata in foto (fig. 1) faceva parte della collezione del canonico ennese, Giuseppe Alessi (1774-1837), ed era esposta nel suo omonimo museo, purtroppo, chiuso da tanti, troppi anni
Da tempo immemorabile il tema della bellezza ha impegnato filosofi, artisti, scrittori, poeti e intellettuali. Richiesto Aristotele del perché tutti fossero così innamorati della bellezza: “Cotesta - rispondeva - è dimanda da ciechi”
E' del pittore ennese Paolo Vetri (1855 - 1937), tra i più grandi ottocentisti italiani, il ritratto di una delle fanciulle che animava quel fiero popolo montanaro oggi intorno alla straordinaria intensità di quello sguardo ipnotico sembra roteare la girandola di un tempo senza fine
Autore del dipinto raffigurante la dea Cerere è Paolo Vetri, grande artista ennese, uno dei massimi esperti del tempo nella tecnica dell’affresco
Del progetto esecutivo di Vetri sopravvivono due studi preparatori, uno custodito al museo di Napoli ed un analogo stemma all’acquarello pubblicato nel 1990 nella monografia del pittore Paolo Vetri, oggi a Enna in collezione privata