Nonostante gli incontri romani avvenuti in questi giorni anche con il ministro Lollobrigida che ha promesso agevolazioni sulle tasse, gli agricoltori non fermano la loro protesta in tutto il Paese. Si sono fatti sentire anche ad Enna dove questa mattina hanno presidiato con i trattori il piazzale di via della Resistenza ad Enna bassa per spostarsi poi in piazza Prefettura. Una manifestazione pacifica ma ferma e decisa sulle rivendicazioni per le quali non intendono fare marcia indietro. Nonostante anche all'interno del comparto si registrino esigenze e richieste differenti a seconda che si tratti di grandi aziende piuttosto che di piccole e media imprese, l'obiettivo comune è quello di garantire la giusta remunerazione per i loro prodotti, il cui ricavato spesso non copre nemmeno i costi di produzione. A fare la parte del leone è in questa filiera la grande distribuzione con prezzi al dettaglio di gran lunga superiori rispetto a quanto pagato all'agricoltore. Per calmierare i prezzi gli agricoltori e gli allevatori chiedano di impedire la concorrenza sleale svolta dai paesi comunitari e non e di meglio governare le politiche multinazionali." State distruggendo il nostro futuro" scrivono negli slogan i giovani agricoltori contro anche le politiche europee che per rispettare patti economici tra i vari Paesi favoriscono le importazioni con prezzi troppo bassi. "Noi dobbiamo sostenere costi alti legati alla manodopera, alla qualità dei prodotti e dobbiamo pagare le tasse tutto ciò non ci rende competitivi". Il nostro territorio che vive anche di agricoltura e di pastorizia non può permettere che anche i giovani agricoltori abbandonino le loro terre per emigrare con la conseguenza drammatica di una desertificazione sociale, ambientale ed economica che non lascia scampo a nessuno.