Il piano "B” è già scattato, ma c’è anche in piano “C”.
Salvatore Bonferrato, regalbutese, anni 47, è non vedente dall’età di 21 anni.
Il suo curriculum è ricco e fitto di corsi, stages, voti alti a scuola ed una laurea.
E’ fisioterapista, in un primo momento all'Asp di Enna e successivamente al poliambulatorio della cittadina che gli ha dato i natali.
La sua vita scorre, si snoda in due momenti.
Il primo, quando era una persona normale a tutti gli effetti, il secondo quando un glaucoma senza pietà gli nega per sempre la finestra sul mondo.
I mali, però, non vengono solo per creare dolori, ma anche per offrire una speranza.
Che nel caso dell’uomo si chiama Giuseppa Miraglia, una insegnate di scuola elementare che vive e lavora dal 2010 a Brescia.
Ma siccome è nativa di Regalbuto un giorno accusa un forte dolore alla nuca proprio mentre era in vacanza. Si reca al poliambulatorio ed incontra Sebastiano.
Scocca la scintilla. I due si innamorano e decidono di convivere, fino allo scorso luglio.
Le unioni, si sa, in generale, convogliano a nozze.
E così la coppia diventa "di fatto" a tutti gli effetti di legge.
L’amore, però, spesso, fa i conti senza l'oste.
E dunque, quasi per una logica di "opportunismo" sentimentale, la neo moglie chiede, grazie alla legge 104, l’avvicinamento al coniuge.
Che signiifca? Che la signroa Bonferrato lascerrebe la sede bresciana e si avvicinerebbe al marito, visto che è invalido al 100 per cento.
Ma non tutte le ciambelle riescono con la giustizia. Tra furbetti e falsi invalidi, oggi anche la realtà più evidente diventa difficile da realizzare.
E così Giuseppa, nona nella graduatoria del Provveditorato, scende ad undicesima.
Il motivo? Non si capisce. Cavilli burocratici, racconta Salvatore che comunque non si scoraggia, ma mette nero su bianco e scrive una accorata lettera al ministro competente,Valeria Fedeli.
Riceverà una risposta? Questo non si sa.
Per il momento il marito solo e soletto si trasferisce a casa dai suoi e si fa accudire da una persona ogni giorno.
Se poi la Ministra non risponderà, ecco che l’uomo scriverà anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e se anche lui sarà sordo alla richiesta, comincerà lo sciopero della fame. Se ne andrà a Montecitorio, si attrezzerà con tenda e sacco a pelo e comincerà a digiunare.
E la moglie? Schiva e taciturna sostiene ad oltranza il marito, ma teme ripercussioni sul lavoro. Noi lo sfidiamo “più ripercussioni di avere una sposina fuori casa ed a mille e 400 chilometri di distanza?,li chiediamo ironicamente.
“Questo è vero",risponde l'uomo che su una cosa non transige: andrà avanti fino a quando non otterrà quello che la legge gli permette.