Siracusa. E' Medea la protagonista della mostra internazionale d'arte contemporanea aperta fino al 30 settembre

Ospitata negli spazi del loggiato dell’Antico Mercato è stata inaugurata il 5 maggio 2023. Ingresso gratuito

Medea è il delitto che fonda il potere. La sintesi spaventevole è l’immediato rimando alla scrittrice tedesca Christa Wolf. Nel 1996 dedicò un romanzo a Medea, la maga barbara che aveva svelato il crimine su cui si fonda il potere. Medea è il mito. Il mito è il rapporto inscindibile che lega Siracusa al mondo antico. A questo mito è dedicata una grande esposizione e le ormai rituali, irrinunciabili, rappresentazioni teatrali siracusane. Medea, icona tragica della condizione femminile è la protagonista della mostra internazionale d’arte contemporanea proposta dall’Amministrazione Comunale di Siracusa e curata dal noto critico d’arte Demetrio Paparoni. Ospitata negli spazi del loggiato dell’Antico Mercato di Siracusa. La mostra che si inaugura il 5 maggio 2023, sarà aperta ai visitatori, con ingresso gratuito, fino al 30 settembre 2023. La mostra comprende opere di diciassette artisti realizzate espressamente sul tema di Medea, tra i personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. Testimonia quanto la vicenda della maga, infanticida nella narrazione di Euripide, incida ancora oggi nell’immaginario dei nostri giorni. Attraverso lo sguardo inedito di artisti del nostro tempo provenienti da aeree geografiche diverse – dal Nord Europa alla Cina, dalla regione del Caucaso al Sudest asiatico, oltre che dall’Italia – l’esposizione indaga il legame inscindibile tra Siracusa e il teatro antico. Il curatore dell’esposizione è Demetrio Paparoni, siracusano di nascita e milanese di adozione. Critico d’arte, fondatore della rivista “Tema Celeste” e dell’omonima casa editrice, ha voluto rendere omaggio alla sua città natale con questa prestigiosa mostra. «La complessa figura di Medea e la sua vicenda sono state nei secoli oggetto di molteplici riscritture – scrive Paparoni nel suo testo di introduzione al catalogo della mostra- da Euripide a Seneca, da Jean Anouilh a Christa Wolf. Ritroviamo in Medea temi universali e attuali: oltre al tradimento della famiglia e della patria, la vendetta e la violenza, lo scontro tra pragmatismo e sentimento, l’amore distruttivo, l’esilio e la condizione dello straniero, la rivendicazione di parità tra uomo e donna. Le implicazioni e le valenze simboliche che si annidano in questo mito sono tali e tante da averne fatto l’oggetto di numerose rappresentazioni anche da parte di pittori e scultori, che lo hanno interpretato secondo lo spirito del loro tempo. Per quanto il segmento della storia che colpisce maggiormente l’immaginazione, turbandola, sia l’uccisione dei figli, sono pochi gli artisti che hanno focalizzato la propria attenzione sul momento in cui si scatena la violenza». Sempre a Siracusa, al Teatro Greco, una settimana dopo l’inaugurazione della mostra, il dramma di Euripide tornerà in scena, fino al 2 luglio. Lo spettacolo è prodotto dall’INDA (Istituto Nazionale Dramma Antico). La regia è stata affidata a Federico Tiezzi. «Vi è un nesso inscindibile tra Siracusa e il mito – sottolinea Francesco Italia sindaco di Siracusa - Le sue origini greche si colgono in ogni aspetto del nostro territorio, come dimostrano in particolare le rappresentazioni classiche nate nel 1914 da un sogno-utopia del nostro Tommaso Gargallo, in un momento di crisi dell’Europa. Anche oggi ci troviamo in un momento particolarmente critico: solo la cultura può porsi al di là dei confini tra gli Stati che hanno spesso rappresentato motivo di conflitti cruenti. La mostra d’arte contemporanea Medea propone opere appositamente concepite per questo evento non solo da artisti italiani. Si tratta di autori di indiscusso valore, che proprio a Siracusa hanno accettato di dialogare sul tema di Medea. Mi preme evidenziare che tra di loro c’è la georgiana Rusudan Khizanishvili, proveniente dagli stessi luoghi dell’antica Colchide da cui, secondo il mito, Medea giunse a Corinto. Ed è proprio da Corinto che partirono gli antichi coloni che fondarono Siracusa nel 734 a.C. Infine, sono particolarmente soddisfatto di aver rinfocolato, con questa mostra, il già intenso legame fra Demetrio Paparoni, critico siracusano che si è imposto sul piano internazionale, e la nostra città».

 

 

 

 

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