Elena e Valentina. Due donne, dolore e tanti cuori.
La mamma, 48 anni, da’ alla luce, 25 anni fa, una bimba con il cuore che da subito fa i capricci.
Valentina nasce, ma per i medici è già morta. ”Non supera la notte.” Ed invece continua a vivere, soffrire, subire.
Questa giornata dell’8 marzo vogliamo dedicarla a loro.
Due volti dello stesso amore,lo stesso sentimento che ha dato la forza a Valentina di resistere, fino a 18 anni, ad Elena di continuare, nonostante tutto.
Poi, però, qualcosa si è rotto.E' stata proprio la ragazza a chiedere alla sua mamma di lasciarla andare.
Basta più lotte, soprusi, inganni e sopraffazioni
La sua breve vita diventata un libro “Valentina e la sua storia a forma di cuore”, edito da Bonfirraro, scritto da Elena Salvaggio, casalinga, 48 anni, che vive con la piccola il calvario della malattia, gli inganni dei soldi per i suoi interventi, le lotte professionali di medici in carriera. Sembra una spy story. Ed invece è tutto vero.
Valentina è sempre protagonista della vita che non le ha regalato nulla. Deve lottare per guadagnarsi tutto.
Anche la compagnia. Gli ultimi tre anni i suoi amici, nella cittadina dove si trasferisce, Barrafranca, la lasciano sola. E lei desidera le cose più normali, una pizza, una passeggiata in loro compagnia.
La mamma si dispera, si chiede perché, ma lei li giustifica “ Cercano altro. Io, invece, penso solo a ringraziare il cielo di essere ancora viva”.
Elena, con altri due figli da crescere, prima in Piemonte e poi in Sicilia, ne ha passate tante. Ha attraversato la malattia, la sua. All’età di 35 anni, viene colpita da un tumore che la fa vacillare, ma solo un attimo.
Si rialza ancora più decisa ad urlare al mondo la voglia di tenere stretta la mano di Valentina. I suoi occhi, la sua voce, le sue braccia, sono la speranza della donna ad andare avanti .
E’ stata lei il medico, l’amica, l'infermiera della figlia.
Lei che ogni febbriciattola dell'infanzia ha la tremarella nelle gambe. Nessun medico si assume la responsabilità di prescrivere farmaci alla bimba dal cuore ballerino. Ed ogni volta che entra in farmacia, è un atto di coraggio e disperazione perchè sa che solo lei deve trovare i farmaci i dosaggi per cacciare via da quel corpicino i virus forse fatali.
Il fisico di Vale è forte. Regge a due interventi chirurgici, della durata di 8 ore, in cui succede di tutto. Persino una forte scossa di terremoto, proprio mentre Valentina era sotto i ferri, per la prima volta, all’età di 7 anni.
Un anno dopo, la iella è in agguato. Si ripete l’intervento e la bimba, la sera prima di entrare in sala operatoria sulla sua bici in giro per il reparto chiede alla mamma “E se questa volta muoio?"
No. Non è ancora il suo momento perché Valentina ritorna alla vita normale, dopo un decorso difficile e terapie farmacologiche tanto pesanti.
Poi il 13 dicembre del 2010 Valentina se ne va. Ma non è il cuore che si ferma. Sono i suoi bronchi ed i suoi polmoni a non farla respirare più.
Saluta la sua mamma perchè sa che questa volta è per sempre. Lo strazio della corsa in terapia intensiva e lei dalla sala asettica che chiede di vedere la sua mamma. Elena ha una reazione strana. Si pietrifica dal dolore. Poi reagisce.
E da quel momento comincia ad avvertire segnali curiosi. Durante la giornata lo spray dei mobili, la pietra davanti a se’, il fumo di una candela, assumono le sembianze di cuori.
E’ Valentina, ne è sicura la sua mamma, che le tiene compagnia fino ad ispirarla a scrivere la loro storia.
Quel pezzo di esistenza, il più denso, dolce ed amaro di una bimba diventata adulta e la sua mamma, unite nel sorriso, ma anche nella sofferenza, consapevoli di guardare, prendere ed accettare.
Proprio come è la vita.
Determinata, a volte, a sottrarti ciò che non vorresti mai perdere.
Rassegnata,quasi sempre, a non rubarti quanto custodisci dentro di te e che si chiama Amore .