Ieri chi si trovava nella parte riservata al pubblico, a sala d'Ercole,pareva lo spettatorre di un un derby.
I due spalti, in aula, si ricambiavano rimbrotti e si lanciavano urla tipiche da stadio.
Il gol, tanto atteso dalla maggioranza, non è arrivato neanche questa volta.
Palla a centro.E si ricomincia, dopo la pausa di oggi, legata alla visita ufficiale del presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, a Catania.
Palla al centro, dunque, nel bistrattato agone della politica, dove chi ottiene un calcio d'angolo è contento di avere conquistato uno spazio nell'area di rigore.
Ma è una pia illusione.Di fatto non significa nulla.
Perchè ogni emendamento da votare è un discorso a se stante, scollegato e disarticolato dal contesto di una legge che, se approvata, procurà danni irreversibili all'intero territorio siciliano.
Così come profetizza il deputato Nello Musumeci.
L'unico dato certo è che il Governo Crocetta è stato nuovamente battuto sulla partecipazione dei consiglieri comunali all'interno dei liberi Consorzi.
In questo caos primordiale si è registrata una apertura del Nuovo centro destra a Crocetta, ma ancora è tutto da verificare.
Se dovesse tradursi in appoggio esterno del partito di Alfano, significherebbe che ci sono i numeri per andare avnti nella riforma.
A farne le spese è il "pubblico" dentro e fuori sala d'Ercole che neanche si sgomenta.
Il pubblico dei 6 mila dipendenti delle Province, in balia a fantomatici decreti attuativi, senza collocazione e quindi senza fissa dimora.
E gli utenti ,orfani di servizi,a causa di emendamenti che seguono l'umore dei deputati, chiamati al voto.
Il sentimento comune si traduce in una rassegnata certezza : questa legge sarà un pastrocchio.