Costume e Società

Se la cultura va in biblioteca

Cont down. Ci siamo quasi alla Kore

 Mancano appena due giorni. 

Si è detto e scritto di tutto e di più.

Di fatto il conto alla rovescia è cominciato. Mercoledì mattina, il  ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, aprirà, con il tradizionale taglio inaugurale, l’universo biblioteca. 

Come si potrebbe chiamare altrimenti? Sono 9 mila  metri quadrati, spalmati  su cinque livelli, oltre a parcheggi sotterranei ed archivi. Mille i  posti a sedere destinati alla lettura, affiancati da un bel po' di divani.

Non mancano 150 postazioni informatiche per i collegamenti ai network scientifici di tutto il mondo.

Chi vuole, inoltre, potrà utilizzare anche gli 800 armadietti, dotati di card personalizzate, per riporre gli effetti personali, e consultare oltre 250 mila volumi di svariati argomenti, affiancati da una immensa raccolta di giornali e riviste, sia cartacea che on line.

Uno spazio esaltante per gli studenti dell’università Kore, che, si augurano i vertici dell’ateneo, saranno contagiati  con l’entusiasmo del luogo e di conseguenza della lettura. 

E così l’università si arricchisce di un nuovo tassello. 

Noi lo leggiamo come una sfida, come  il volere giocare una partita dove si vince solo se si scelgono bene le carte.

Per usare un aforisma di Virginia Woolf : leggere è possibile ed accessibile,  ma anche socializzare è una modalità che l’ateneo non trascura. 

Difatti nello spazio adiacente alla mega struttura è stata realizzata una vasta piazza, con vasche e fontane, che potrebbe rappresentare  l' agorà post moderna di Enna Bassa dove si incontrano giovani e meno giovani, posizionata  nella parte centrale della cosiddetta nuova città, con una toponomastica, ad onor del vero non solo  triste, per via dei nomi scelti (quasi tutti martiri della mafia), ma che è anche un optional; dove  le strade sono dedali non meglio individuati, ed il raggiungimento di alcuni palazzi è come una vera e propria caccia al tesoro.

Nota a  parte la dispersione di negozi e centri commerciali con la mancanza totale di spazi vitali per chi volesse malauguratamente concedersi una passeggiata a piedi.

In auto è un'altra cosa. Tra sensi di marcia  con variabili ed incognite ed un obbligatorio senso dell'orientamento che può anche vacillare, ci si può districare nella nuova Enna.

 Ma per  i pedoni?  Il nulla.

 In questo vuoto architettonico e sociale ecco che la biblioteca, con i suoi spazi esterni potrebbe essere il  primo grande esempio, nel Sud ,di un progetto culturale e sociale, pubblico e partecipato.