Le Confraternite di Enna. Una storia lunga 8 secoli

Testimonianza di una grande valenza storica e di appartenenza ad un territorio

In Sicilia le confraternite si costituiscono alla fine del 1200 e fino al 1700 hanno un notevole incremento, come nel resto d'Europa. Molte di esse diventano importanti ed economicamente potenti. Pur non impegnandosi direttamente nelle questioni politiche hanno contribuito al progresso sociale, artistico ed economico delle comunità in cui erano inserite.

 A Enna è documentata la presenza di confraternite sin dal basso Medioevo. La stessa gerarchia che sin dall'inizio le connota testimonia il potere che le stesse hanno sul territorio. A capo di ogni confraternita viene sempre eletto il capo più anziano. A lui viene assegnato il titolo di Rettore, a volte assieme anche a quello di Procuratore o Governatore. Il Rettore tra il 1600 e il 1700 entra di diritto a far parte del Civico Senato della città, allora chiamata Castrogiovanni. Durante il periodo della dominazione spagnola (1516-1713) i Rettori erano annoverati tra le massime autorità cittadine, tanto da esercitare, il giorno della festa patronale, il diritto di concedere la grazia ai condannati. Da ciò deriva il grande rispetto che ad essi veniva attribuito dalla popolazione.

 In questo periodo Enna registra un incremento notevolissimo del numero delle confraternite, sulla base delle "confradias" spagnole. Tale crescita è stata spinta anche dalla volontà delle alte gerarchie della Chiesa Cattolica di contrastare la scissione provocata nel XVI secolo da Martin Lutero con la riforma protestante. In seguito, durante la breve reggenza siciliana di Vittorio Emanuele di Savoia, nel 1714 il vicerè Annibale Maffei istituisce il Collegio dei Rettori, con poteri sia economici che religiosi. Anche quest'atto è finalizzato, secondo le intenzioni dei Savoia, alla rinascita e al controllo del territorio siciliano. Il Collegio esercita un potere così forte tanto che il vicerè Domenico Caracciolo decide nel 1793 di abolirlo, perchè lo riteneva troppo pericoloso. Il Collegio dei Rettori viene poi ripristinato solo nel 1944 con funzioni diverse, limitate all'organizzazione dei riti pasquali ed alle attività delle singole confraternite.

La storia delle confraternite è una finestra sugli avvenimenti passati: ogni singola confraternita ci racconta ed è voce del tempo in cui fu istituita, dalla prima all'ultima, in ordine di fondazione. La più antica è la Confraternita del SS. Salvatore, risalente al 1261; a costituirla i padri basiliani, ancora presenti sul territorio in quel secolo XIII. I monaci arrivano in Sicilia intorno al 750. E' questa una delle ultime manifestazioni della comunità italo-greca in Sicilia, che dopo il periodo normanno e svevo, si avvia inesorabilmente verso un declino, anche per la crescita sempre più rapida del monachesimo occidentale (in particolare francescano e domenicano).

L'ultima confraternita in ordine di fondazione è invece quella di S. Anna, nata nel 2011; voluta fortemente da un forte gruppo di laici e dall'allora parroco in carica. In essa si può ravvisare la moderna visione cristiana del nostro tempo: l'importanza dell'apporto laico e di una guida spirituale che sa coinvolgere e comprendere i bisogni del territorio. Nel complesso le confraternite hanno segnato man mano con la loro fondazione la storia della città, dal Medioevo al Risorgimento, dal dopoguerra, ad oggi. 

Ogni vicolo e ogni quartiere, ogni mestiere, ogni arte o rappresentanza, dai minatori ai panettieri, dai massari ai possidenti, dagli artigiani ai commercianti e agli agricoltori è presente nei colori delle mantelle che sfilano tutte insieme nel giorno del Venerdì Santo. E' un fascino ogni anno che si ricrea, è un'emozione sempre uguale e diversa, in fondo è la storia di noi stessi e della nostra Sicilia.

 Nella galleria foto di Giuseppe Arangio, per gentile concessione del Presidente del Collegio dei Rettori, Scillia e foto di Biagio Virlinzi.

 

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