Regalbuto tra tradizione, arte e natura

L'otto agosto festività di San Vito, un'occasione per scoprire un gioiello nel cuore di Sicilia

Regalbuto è posto su un'ampia collina secondo gli antichi geografi arabi era l'ideale spartiacque tra il Val Demone e il Val di Noto.

Ha visto passare tra i suoi campi siculi, greci, romani, arabi, normanni, svevi, angioini, spagnoli e borboni ...

Oggi il grande bacino del lago Pozzillo, uno fra i più estesi d'Europa, circondato dai boschi di eucaliptus impreziosisce un'area ancora poco conosciuta ai più.L'invaso, realizzato negli anni '50 si scopre alla vista improvvisamente come un miraggio tra le sconfinate distese di grano e sulle sue rive, possono essere trascorsi momenti di vero relax, sfruttando le diverse attrattive presenti all'interno delle aree attrezzate.

L'occasione perfetta per scoprire in tutte le sue angolature Regalbuto e i dintorni è assistere alla festa di San Vito, patrono del paese, giorno 8 agosto.

Tre giorni prima della festa i regalbutesi si recano ad Agira per prendere nelle campagne rami di alloro, vivendo questo momento come un vero e proprio viaggio devozionale. Era consuetudine nei tempi passati che in questa occasione uomini a cavallo intonassero canti secondo la più antica tradizione contadina.

L'otto agosto si svolge la processione e il corteo è aperto da coloro che sorreggono alti pali ricoperti con l'alloro e addobbati con fazzoletti variopinti, seguiti poi da chi ha promesso il voto al santo e infine da uomini a cavallo.
La presenza dell'alloro è chiaro segno di antiche tradizioni pagane, rivisitate e confluite poi nei riti greco bizantini praticati, in epoca normanna, oltre che a Regalbuto, in diversi centri di quest'area come Cerami, Troina e Gagliano Castelferrato. In queste zone erano presenti numerosi e fiorenti monasteri basiliani.
In questi paesi la sacralità dell'alloro permane come segno tangibile di antiche ritualità.
Passeggiando per Regalbuto, ci si imbatte subito nella suggestiva e sorprendente piazza principale che circolarmente quasi ingloba e abbraccia la pregevole e artistica Chiesa Madre di san Basilio ultimata intorno al 1764 e i palazzi circostanti, tra cui quello che ospita il Municipio (sec. XVII).
Tra i palazzi degni di nota da non perdere palazzo Gerardi (1700), palazzo Compagnini (1900) in puro stile liberty, palazzo Falcone (1606) con il suo stemma nobiliare, ancora abitato dai discendenti dell'antica famiglia.
Nel complesso sono sedici le chiese di Regalbuto tutte ricche di attrattiva, due gli antichi conventi.e un collegio gesuitico.
Il convento di sant'Antonio occupa gran parte dell'area di un antico insediamento rupestre di età bizantina, il convento di sant'Agostino fu costruito tra la fine del XIV e gli inizi del XV e da non perdere il Collegio di Maria,costruito secondo lo schema tipico della Compagnia di Gesù con cortile centrale lasciato a giardino su cui prospettano le camere e la loggia.
Per concludere la visita è interessante percorrere una delle zone più antiche e caratteristiche del paese: il quartiere "sopra le fosse", da anni ormai quasi disabitato, ma ricco di suggestivi cortiletti, scalinate e vicoli ciechi; nelle stalle possono scorgersi gli attrezzi dell'agricoltura ancora in uso nella popolazione.
Se il visitatore volesse prolungare il tempo di permanenza alla
scoperta di un territorio interessante sia da un punto di vista artistico che naturalistico, varie tipologie di strutture ricettive si trovano in loco, quali hotel, agriturismi e B&B che renderanno certamente indimenticabile il soggiorno.

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