Calascibetta festeggia San Pietro in Vincoli

Viaggio emozionale nel cuore della Sicilia

La prima domenica e il primo lunedì di agosto Calascibetta vive una delle sue tradizioni più sentite, quest'anno ricadente nei giorni due e tre del mese. 

La piazza centrale si illumina a festa e si anima per la presenza dei tanti emigrati  che approfittano delle vacanze per tornare nella citta natia per rivedere luoghi e persone care e le ferie d'agosto rappresentano l'occasione più propizia.

Chi visita Calascibetta in tali giorni, oltre che ammirare meraviglie d'arte e paesaggi mozzafiato, coglie queste emozioni proprio nei visi della gente, gustando nel contempo quando di meglio la gastronomia locale possa offrire, il tutto "condito ", per usare un termine gastronomico, dalla proverbiale ospitalità degli abitanti.

La festa dura due giorni, ma i preparativi fervono già da tempo; l'organizzazione è curata dal Comune con la fattiva collaborazione delle Confraternite locali e della Pro loco.

 Quest'anno a causa delle scarse risorse finanziarie dell'Ente locale i festeggiamenti sono stati possibili grazie agli amministratori che hanno rinunciato alle loro indennità.

 " Sappiamo cosa rappresenta per i nostri concittadini e per noi la festa in onore di San Pietro- ha dichiarato il sindaco facente funzioni Salvatore Catalano - e non potevano non prodigarci per renderla possibile anche quest'anno nonostante i gravi tagli finanziari. I soldi dell'indennità rinunciati hanno consentito di programmare, come la Città merita questo evento atteso, soprattutto dai nostri concittadini che vivono per motivi di lavoro all'estero e che colgono l'occasione per ritornare a Calascibetta tra i loro affetti."

La statua del Santo, oggi non più esistente, si trovava anticamente nella Chiesa di San Pietro, costruzione voluta da Ruggero il Normanno nel secolo X sulla parte più alta del monte Xibet perchè la collettività ne traesse beneficio e per magnificare la fede cristiana.

La festività attuale nasce nel secolo XIV in seguito ad un particolare avvenimento: dal 1337 era re di Sicilia Pietro II di Aragona, che nel 1340 aveva fatto costruire l'attuale Chiesa Madre, nominandola poi Regia Cappella Palatina arricchendola con preziosi bassorilievi tipici dell'arte catalano aragonese.
Il sovrano, a causa di un incidente, morì proprio a Calascibetta nell'agosto del 1342.
Si tramanda che probabilmente proprio da quella data i rappresentanti del governo aragonese, per commemorare il defunto re, decidessero di indire una ricorrenza religiosa in onore dio San Pietro, portandone il nome il sovrano che tanto si era prodigato per Calascibetta.
Dal 1697 la statua del Santo fu trasportata dalla Chiesa di San Pietro (lesionata dal grave sisma che sconvolse la Sicilia nel 1693) alla Chiesa Madre, da quel momento dedicata sia a Santa Maria Maggiore che a San Pietro in Vincoli.
L'attuale statua che viene portata in processione risale al secolo XIX, essendo stata la precedente forse troppo danneggiata dal sisma, ma il piviale, ampio mantello liturgico detto anche cappa o mantus, risale proprio al secolo XVII.
Avendo Calascibetta tanto da offrire come arte, cultura e paesaggio, per chi volesse prolungare la visita, le strutture ricettive presenti in loco, sono in grado di offrire un confortevole e piacevole soggiorno certamente da collocare tra i più graditi ricordi.
In allegato il programma della festa.

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