martedì 26 novembre 2013

Protezione civile. Parola d'ordine, pianificare, prevenire e formare

Un accademia di protezione civile formerà il personale sopratutto dei comuni.

L'obiettivo è stato centrato. Il confronto di stamani, nella sala consiliare della Provincia, con i sindaci e con i soggetti impegnati a rendere sicuro il nostro territorio c'è stato, è stato anche proficuo e propositivo ed ha avuto quale interlocutore di primo piano, lo stesso direttore generale del Dipartimento regionale di Protezione Civile, Calogero Foti. 

Pianificare, prevenire e formare sono le tre azioni principali sulle quali i dipartimenti di protezione civile da un lato e le istituzioni locali dall'altro debbono impegnarsi per far si che i piani di intervento, qualora si verifichi l'emergenza, siano efficaci e tempestivi. 

L'incontro di stamane, organizzato dalla Provincia di Enna, ha assunto un significato particolare all'indomani dei tragici eventi che hanno tristemente interessato la Sardegna e che hanno riacceso i riflettori sul rischio idrogeologico dei territori.

Lo stesso commissario straordinario della Provincia, Salvatore Caccamo, che ha promosso e presieduto l'incontro, ha confermato come anche "il nostro territorio presenta un elevato rischio aggravato dalla precarietà della nostra rete stradale sulla quale occorre intervenire".

In questo caso è la politica che deve fare la sua parte destinando risorse per la salvaguardia del territorio.

E dal deputato Maria Greco intervenuta all'incontro, arriva un preciso impegno "lavoreremo affinché il Governo finanzi l'ammodernamento della rete stradale senza il quale il territorio perde ogni chance di sviluppo e ogni garanzia di sicurezza."

Dello stesso avviso anche l'onorevole Venturino che inviterà l'assessore regionale competente alla cabina di regia istituita sulla viabilità interna. 

Da qui l'importanza del piano di protezione civile, già redatto dalla Provincia, che non solo individua le criticità e le aree a forte rischio, ma  pianifica le azioni che Provincia, Comuni, e Dipartimenti di protezione civile dovranno mettere in atto per contrastare eventi emergenziali.

In caso di calamità i primi ad intervenire sono i comuni i quali però, come denunciato da diversi sindaci, debbano fare ii conti con scarse risorse finanziarie e professionali.

Dal vertice della Protezione civile regionale non è mancata la massima disponibilità ma anche uno sprone ai sindaci "Occorre migliorare la comunicazione", e la formazione degli operatori. A questo proposito l'annuncio di un'accademia che formerà gli addetti della protezione civile dei comuni.

 

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