Vince il Palio Federico II 2019 il quartiere Funnurisi

Finale dei giochi magica con il cavallo baiardo di Confartigianato

A conquistare il Palio “Federico II” 2019 è stato il quartiere storico I Funnirusi. Al netto dei tutti i giochi di quartiere, la squadra retta da Carmelo Barbusca ha infatti totalizzato il maggior numero di punti e accede per la prima volta nella storia del Palio al gradino più alto del podio. La cerimonia di premiazione per il quartiere dalle casacche color blu e bordeaux è stata ieri sera in piazza Municipio, alla presenza degli organizzatori della Settimana europea federciana, con in testa Cettina Rosso, e il sindaco di Enna Maurizio Dipietro.

Secondo in classifica il quartiere San Pitru retto da Antonietta Merlo, terzi ex-aequo U Sarbaturi, guidato da Giuseppe D’Agristina, e U Pupulu con il suo reggente Armando Schillaci. Non classificati i quartieri storici Sant’Agustinu (retto da Salvatore Patti), A Chiazza (con a capo Maruzza Prato), San Tumasi (guidato da Anna Dongarrà) e Beddivirdi (retto da William Savoca).

Seguita da una folla entusiasta, la finale, coordinata da Giuseppe Castronovo, si è disputata nel centro storico, nel tratto di via Roma che va da piazza VI Dicembre a piazza Municipio. Tre i tornei che si sono susseguiti: la corsa con i trampoli, la corsa con la carriola e infine giostra con il cavallo baiardo divisa in tre manche.

A regalare un tocco di magia alla serata è stato il cavallo baiardo fatto realizzare appositamente da Confartigianato Imprese Ennadall’artista Marco Libertino nel suo laboratorio Skenarte. La new entry alla finale del torneo è stata particolarmente apprezzata dai giovani delle squadre che con il super cavallo hanno gareggiato: tutti hanno espresso all’unanimità apprezzamenti per un’opera che regala allegria e prestigio al Palio ennese e che è stata presentata alla città con un corteo trionfale in centro storico, tra tamburi sonanti e urla festose dei giocatori dei quartieri in gara.

Caricatura con occhioni simpatici, nasone e sorriso, l’opera non rispecchia volutamente le dimensioni di un cavallo reale, ma ci gioca sù: “Non volevo che richiamasse l’immagine di uno stallone da guerra e battaglia - spiega l’autore Libertino - è un ronzino da torneo, simbolo di gioiosa sfida tra squadre unite dagli stessi valori di lealtà e fraternità”.

Interamente artigianale, il cavallo misura tre metri di lunghezza, tre metri di altezza e un metro e trenta di larghezza. Sono serviti dieci giorni di lavorazione per realizzarlo con una struttura in ferro, il rivestimento in legno e una scultura in polistirolo. “Artigiano è sinonimo di inventiva,progettualità,maestria,umiltà e tanta passione - ha commentato Maurizio Gulina, presidente provinciale di Confartigianato Imprese - tutti elementi che rappresentano il nostro maestro Marco Libertino e che sono confluiti nella realizzazione di questa meravigliosa opera, sostenuta dalla nostra confederazione e da diversi sponsor”.
E si sta già progettando l’esposizione permanente del cavallo baiardo, per fare in modo che la città ne possa godere tutto l’anno, al di là dei futuri tornei della Settimana federiciana.

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