La Provincia, Politica

Baccei. Votate la legge ed arrivano i soldi da Roma

Così l’assessore all’Economia prima dell’approvazione della norma.E dopo?

Ce lo ricordiamo tutti. Il pressing dell’assessore regionale, Baccei,  ai deputati dell’Ars era chiaro ed esplicito:fate in fretta e  Roma non vi abbandonerà.

 All’ indomani della visita istituzionale del sottosegretario all’ Istruzione, Faraone, nella sede della ex Provincia, si accavallano commenti, ma si ricordano anche dichiarazioni di illustri esponenti del governo isolano.

 In sintesi l’assessore che fa i conti all’ erario siciliano, di fatto  commissario della Sicilia in pectore,voluto da Renzi per gestire, controllare, tagliare e verificare entrate ed uscite,sembrava credibile.

Ed invece, se è pur vero che l’Ars  ha approvato una legge sul riordino delle Province  un po’ frettolosa, è anche vero che Baccei smentisce se stesso.

 Perché una settimana addietro proprio ai commissari straordinari dei 9 enti locali, e ai vertici amministrativi, nel corso di un incontro promosso dallo stesso tecnico,dice  “non vi aspettate un  euro da Roma”.

 Ieri, invece, in soccorso degli Enti,però,  arriva Faraone “Tranquilli i soldi ci sono e faranno parte di  una trance dei 500 milioni di euro già stanziati per la Sicilia."

 Ma l’assessore regionale alle Autonomie locali,Lantieri, storce il muso “Niente soldi.Ancora la trattativa non si è chiusa e fino ad oggi non ci sono spiragli.”

 A chi credere? Ognuno dice la sua. Tutti navigano a vista, oppure il Governo romano sa già quello che deve fare e come deve fare, ma non lo comunica alla Regione Sicilia?

 Non sarebbe la prima volta che si registra la mancanza di dialogo.

 Ormai i rapporti tra la capitale e Palermo sono tesi. E non ci sono segnali, se non quello di Faraone di esortare i sindaci  “alla ricostruzione di un progetto  politico credibile.” 

Dunque, senza mezze misure,  il  punto di riferimento di Renzi in Sicilia taccia Crocetta & c. di non essere all’ altezza del loro compito.

Intanto le Rsu regionali, pare, si stiano preparando ad un incontro a carattere regionale “senza politici e senza rappresentanti del Governo”(così  premettono)  che si dovrebbe tenere la prossima settimana proprio ad Enna.

Si farà il punto della situazione. E magari si dovrà decidere  unanimamente a quale interlocutore  affidare la attendibilità per scongiurare i pericoli che comunque appaiono molto improbabili. Fino ad oggi nessun dipendente pubblico è stato licenziato. E Faraone, ieri, lo ha confermato proprio a questa redazione.