Le Politiche Comunitarie per il Mediterraneo. Opportunità e strumenti. Conferenza presso l’aula magna dell’Università Kore
Dopo i saluti e l’introduzione dell’Assessore Vincenzo Capizzi è intervenuto il Presidente della Provincia, Cataldo Salerno, che ha sostenuto come << momenti come questo sono occasioni importanti per rilanciare e ricostruire il rapporto di fiducia del nostro territorio con l’Unione Europea. Ciò non solo è utile, ma anche indispensabile ,considerando che la nostra terra vive una situazione critica >>. Riguardo invece alla brutta fama di cui godono le pubbliche amministrazioni, relativamente alla gestione dei fondi comunitari, il Presidente ha così commentato << credo che ci sia qualcosa di vero in questa considerazione, ma molte discorsi sono “ frasi fatte “ -continua - la Provincia, si è fatta carico delle risorse finanziare e dello sviluppo strutturale e culturale, procedendo verso un percorso che risolva i deficit di cui il territorio soffre >>. Quindi il rettore della Kore, Salvo Andò, si è soffermato sul senso della cooperazione culturale, sul concetto di integrazione e di identità dell’Europa. << Per l’Università oggi è l’occasione per promuovere i temi dell’integrazione europea, lo sviluppo di relazioni politiche, economiche e commerciali nell’area Mediterranea, che è il punto di riferimento per queste attività - continua il Magnifico Rettore - la nostra giovane università ha nel Mediterraneo non solo la storia ma anche il suo destino, l ’orizzonte prossimo delle nostre sfide >>.
Il Rettore ha inoltre sottolineato come l’identità europea debba interagire con altre “ personalità” forti, come la Regione Sicilia << Quando noi dibattiamo sul confronto tra identità, sappiamo utilizzare gli strumenti giusti, confronto e dialogo, partendo dalla concezione di relativismo culturale, perchè la nostra Europa è la “ patria dei lumi ”. Noi europei siamo utili ad organizzare un tale discorso perché non abbiamo mai cercato di esportare la democrazia, eseguendo un comando etico, divino. Dobbiamo recuperare i nostri valori per recuperare la nostra identità>>. Il rettore inoltre ha aggiunto:<< Non si devono confondere le radici europee con l’identità. Le radici appartengono al passato e rappresentano le basi della nostra cultura e civiltà. L’identità, al contrario, riguarda il presente, il “che cosa è l’Europa oggi” >>.Il Dirigente della Commissione Europea Mori, ha presentato il programma MEDA, creato nel 1995 in seguito alla conferenza di Barcellona, basato sullo spazio comune di pace, solidarietà, collaborazione e sulla promozione del dialogo e dello scambio delle culture civili. Obiettivi generali del progetto sono una programmazione più efficace, oltre che iniziative e piani di sostegno.
Marcello Mori ha poi trattato il tema dei gemellaggi, come strumento di scambio, crescita e rinnovamento di intere amministrazioni. <<La zona del Mediterraneo è stata brillante sulla crescita degli interventi>> .La valorizzazione della cittadinanza europea e del ruolo dei giovani, rappresentanti delle esigenze del domani, è stata trattata da Oreste Pastorelli, che ha invitato la Provincia e l’università ad aprire un serio dibattito su iniziative ambientali, sociali e d economiche.Sul tema della ricerca e della formazione dell’area mediterranea si è soffermato il vicepresidente Li Poma, affermando <<Tecnologia, ricerca, formazione e sviluppo possono rendere alla Sicilia competitiva a livello europeo. E’ importante ampliare le iniziative internazionali per confrontarsi con l’europa.>>A conclusione dei lavori Pia Locatelli ha sottolineato come le università possono arrivare a svolgere quel ruolo un tempo tipico dei porti. << L’università di Enna è un centro di cultura con un altissimo ruolo. Può diventare un punto di riferimento, proprio come lo è un porto per le imbarcazioni. Un luogo cioè dove la cultura non è di passaggio, ma s’attracca alla realtà territoriale>>. L’onorevole Locatelli sostiene inoltre che << bisognerebbe sviluppare una libera circolazione della conoscenza attraverso la creazione di uno spazio europeo della ricerca, aumentando la mobilità di risorse umane e l’investimento tecnologico.”
L’ufficio Stampa