Ato. Concluso l’iter per la gara del gestore unico.
L’Ato n.5, che vede l’adesione di tutti i comuni del territorio, è un organismo, per legge istituito dalle Province regionali, cui è affidato il compito di gestire le risorse idriche, dalla captazione di sorgenti e falde fino alla depurazione e allo smaltimento dei rifiuti, al riciclaggio dell’acqua. L’ente Provincia detiene il primato in Sicilia per avere costituto la prima Ato, a cui se ne affiancheranno altre 8, questo, difatti, è il numero di ambiti territoriali individuati, che saranno dislocati in ogni capoluogo di provincia. La riforma del settore idrico integrato è stata avviata nel ’94 con la legge Galli, nell’ambito della industrializzazione del settore. Alle Regioni spetta il compito di definire gli Ato e alle Province, riunite in Ato, il compito di affidare il servizio idrico integrato a privati. L’Unione Europea, per la Sicilia, ha stanziato, il 70 per cento dei finanziamenti destinati al ciclo integrato delle acque. Il lavoro dell’Ato si è svolto a tappe. In una prima fase i responsabili della Sogesid, la società per azioni del ministero del Tesoro, e i tecnici di tutti e 20 i comuni dell’ennese, aderenti all’Ato, hanno lavorato insieme per la rilevazione degli impianti e delle reti, al fine di verificare il reale stato in cui si trovano le strutture. Lo screening è utile perché è stato predisposto, in un secondo momento, il piano di ambito, a cura della Sogesid, così come prevede un dispositivo del Governo centrale che designa la società come responsabile per la redazione dei progetti in tutto il Paese. “E’ stata una vera e propria ricognizione - spiega Galvagno - che ha consentito di venire in possesso di dati significativi per soddisfare il fabbisogno dei comuni in termini di reti e di impianti. La stesura di un “parco” progetti è un impianto indispensabile, tra l’altro, ai fini della richiesta di finanziamento all’Unione Europea oltre 15 mila miliardi delle vecchie lire per il sistema idrico integrato”. In Sicilia sono stati individuati 9 Ato, uno per ogni capoluogo di provincia, a fronte dei 90 organismi tracciati nella mappa della riorganizzazione del servizio idrico in tutta Italia. Il lavoro realizzato dalla Sogesid è indispensabile in ordine alla definizione della tariffa idrica da applicare ai soggetti che fanno parte dell’Ato.
Il capo ufficio Stampa
Daniela Accurso