Calascibetta: gioiello degli Erei

Alla scoperta di tesori inaspettati tra storia, archeologia e paesaggi mozzafiato

Scopriamo Calascibetta, una delle perle dell'ennese con i suoi molteplici angoli di spiccato valore artistico e paesaggistico.

Dista da Enna circa 8 km, arroccata sulla sommità del monte Xibet. Abitata sin da epoca antichissima, in epoca araba risulta un fortilizio. Deve il nome all'arabo Kalat (rocca fortificata) e Xibet (il nome del monte), ma i veri fondatori del primo nucleo abitato sono i Normanni che nell'XI secolo d.C. innalzano la torre voluta dal Conte Ruggero d'Altavilla per studiare l'attacco all'inespugnabile Città di Enna, in quel momento in mano araba. La torre nel 1340 fu inglobata nella chiesa dedicata a San Pietro. In piazza Madrice, la chiesa Madre edificata dal Re Pietro II d'Aragona, dove si può visitare la seconda Regia Cappella Palatina di Sicilia, all'interno della chiesa si può ammirare nel pavimento un prezioso intarsio che rappresenta un'aquila, simbolo di Calascibetta quale città demaniale.
Infatti, fino al 1818 tenne il 24° posto del Parlamento Siciliano Ramo Demaniale; era stato proprio il Conte Ruggero a dichiarare Calascibetta città di diritto regio, munendola di mura e di un castello a settentrione, che seguiva la morfologia del monte Xibet e la natura della roccia.

Il centro storico ha mantenuto le caratteristiche dei vicoli tipici della cultura araba con viuzze e cortili che si intersecano. I primi abitanti risiedevano nelle numerose grotte e caverne che costellano la città. Su questa zona rupestre si  innestarono le costruzioni medievali a cui poi si sovrapposero le altre costruzione del XVIII e XIX secolo. Esplicativo, a tal proposito, l'itinerario che da Piazza Umberto I conduce in Via Carcere.

Calascibetta ospitò, inoltre, una delle 57 comunità ebraiche della Sicilia e in vicolo Faranna, via Roma e via Giudea si trovano resti a testimonianza della comunità che abitò il paese fino al 1492, quando furono espulsi tutti gli ebrei dalla Sicilia. Il vicolo Faranna, in particolare si trova fuori delle mura dell'antica città medievale, e sulla collinetta lontano dai cristiani abitavano quasi 150 persone, ovvero 25 famiglie.

Da Piazza Santa Lucia si può godere di magnifici panorami che spaziano dai Nebrodi all'Etna, il vulcano più alto d'Europa, dal Lago Nicoletti ai paesi etnei...

Nei prossimi articoli vi guideremo alla scoperta di un particolare itinerario che partendo dalle vie della città conduce lungo strade di campagna per "tabernacoli" la cui funzione era quella di proteggere sia il luogo sia i suoi abitanti dai pericoli, e delle ricchezze archeologiche di questo territorio come la Necropoli di Realmese, in stile pantalicano di epoca protostorica (IX sec. a.C.) e l'insediamento bizantino (VI sec. d.C.).

Dal link sotto potete accedere al sito ufficiale del Comune di Calascibetta, da cui poter scaricare un'app gratuita con cui visualizzare le ultime notizie provenienti dal sito ufficiale del Comune di Calascibetta, osservare in una galleria fotografica alcuni dei posti più caratteristici di Calascibetta, scaricare una guida alle Chiese, Luoghi e Siti Archeologici del comune oltre ad avere informazioni generiche e statistiche su Calascibetta.

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