Quartiere Fundrisi. Una lunga storia tutta da raccontare

La nascita del quartiere tra scontri e alleanze

Forse un matrimonio mancato decise le sorti della Sicilia? Probabilmente oggi la città di Milano e la nostra isola, avrebbero intrecciato i loro destini e la nostra storia forse sarebbe stata diversa. I fatti si sono svolti in un tempo lontano da noi ma non troppo. E' il secolo XIV e la Sicilia dai primi del 1300, esattamente dal 1302, ha come re l'aragonese Federico III, detto di Sicilia. L'Ordine francescano ha da lui ricevuto la possibilità di edificare la chiesa, oggi conosciuta come dello Spirito Santo, edificio che ricadrà poi nel futuro quartiere "Fundrisi". Proprio questo quartiere è legato alle vicende storiche che portano alla riflessione iniziale posta sulle sorti della nostra isola.

Maria di Sicilia, nipote di Federico III, nata nel 1363, a circa 16 anni si trova suo malgrado ad essere coinvolta nella faziosa politica dell'epoca. In quel tempo lotte aspre e cruente avvenivano continuamente in Sicilia tra nobili latini e catalani.Per latini si intende la nobiltà di origine normanna, dunque risalente al secolo XI, mentre per nobiltà catalana si intende quella venuta al seguito dei re aragonesi, nobiltà dunque con origini "più recenti", ma più vicina al potere del re.

La giovane Maria viene a trovarsi nel vortice di queste lotte. I nobili catalani, come i Moncada e i Ventimiglia, concorrono fortemente a volere il matrimonio di Maria con l'aragonese futuro re Martino il Giovane a cui erano legati politicamente: la Sicillia sarebbe così restata nell'orbita spagnola.

I nobili latini come i Chiaramonte, volevano invece fortemente che andasse in sposa a Gian Galeazzo Visconti di Milano, così che la Sicilia potesse entrare nell'orbita milanese dei potenti duchi.

Le cose andarono però a favore degli Aragonesi. I Moncada rapirono appena in tempo Maria, la condussero segretamente prima a Licata ed a Augusta ed infine a Barcellona. Nel 1391 Maria sposa il re Martino d'Aragona che per questo matrimonio diviene re di Sicilia.

Il padre del re, Martino il vecchio, venne in aiuto del figlio ancora adolescente, punì duramente i suoi nemici, primo fra tutti il Chiaramonte che fu giustiziato a Palermo.

Nello stesso tempo ad un altro nobile a lui avverso e coinvolto nell' ostacolare il matrimonio, Scaloro degli Uberti, fu confiscato il feudo di Fundrò e gli abitanti forzatamente costretti a stabilirsi nel 1396 in una zona periferica dell'abitato di Enna, ancora oggi denominato quartiere Fundrisi dal nome dell'antico feudo di Fundrò.

Scaloro degli Uberti conte di Assoro possedeva inoltre Rossomanno. Anche gli abitanti di questo feudo furono costretti a insediarsi ad Enna nel quartiere Pisciotto.

E se Maria avesse sposato, come volevano i Chiaramonte, il Duca Gian Galeazzo Visconti?

La Sicilia sarebbe passata ai Signori di Milano. E questa forse sarebbe stata un'altra storia.


testo e foto:
Infopoint turismo provincia enna

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