Ex Province. Il caos totale

Sospesi i precari dell'Ente

Il primo segnale, la sospensione dei precari.

A fare le spese, per primi, i precari dell'Ente.Dal primo agosto sospesi, ma non licenziati, dal momento che la delibera commissariale, adottata nella giornata di ieri, prevede una sospensione giuridica temporanea.

Significa che i 104 lavoratori della ex Provincia, in servizio da oltre 20 anni, mantengono il posto di lavoro, ma non si presenteranno in ufficio e non riceveranno lo stipendio, fino a quando l'Ars  approverà una manovra di bilancio ad hoc per garantirli.

Le voci nei corridoi del Palazzo dei Normanni si susseguono. 

Sono ore frenetiche perchè la politica regionale deve fare  in fretta.

C'e' chi rassicura: già dalla prossima settimana, con una manovra che sarà portata in aula, nella giornata di martedì, tutti i dipendenti a contratto,in Sicilia, saranno a totale carico della Regione.

I più scettici, invece, prevedono tempi lunghi, dal momento che il bilancio è come la coperta di Linus: come si potrà correre ai ripari in 10 giorni, dal momento che il prossimo 10 agosto l' Assemblea dei deputati siciliani chiuderà per ferie?

Incognite su cui grava pesantemente la tensione dei lavoratori dell'Ente.

Nota a parte per i dipendenti pubblici, a cui stante alle ultime dichiarazioni apparse su un sito internet, dovrebbe aprirsi la mobilità.

Un'arma a doppio taglio, poiché se non troveranno sistemazione presso gli enti pubblici siciliani, dovranno essere collocati in pre licenziamento, con lo  stipendio ridotto del 20% , e successivamente licenziati.

Un disastro totale che coinvolge gli enti di secondo livello, i quali, fino a prova di smentita, saranno guidati dal prossimo 12 settembre dal presidente, le cui elezioni sono state indette il giorno prima.

Ma anche qui grava l'incognita di un possible dietro front del Governo siciliano che, si dice, potrebbe fare slittare il termine dell'11 settembre a data da destinare.

Mai, nella storia degli enti di secondo livello, come in questo momento si respira un clima di grande impasse, di tensione e di incertezza. 

Intanto segnali da Rome non se ne vedono. 

Tramite l'assessore regionale al Bilancio, Baccei, il Governo è  irremovibile.

Sono tre i paletti su cui lo Stato non torna indietro: agenzia unica per i precari; mobilità presso altri enti per i dipendenti delle ex Province; applicazione in toto della legge Delrio.

Se ciò non sarà recepito dalla Regione Sicilia, evidentemente la politica siciliana avrà le carte in regole, e soprattutto i conti in regola, per gestire, la sua Autonomia, nel pieno della efficienza e della garanzia dei posti di lavoro a tempo determinato ed indeterminato.

 

 

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Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 5660

Tags: Regione Sicilia;Baccei;Province siciliane

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