Province. Ci vorrebbe solo un miracolo

Dopo la doccia fredda..non resta che pregare

Le aspettative sulla convocazione dell assessore regionale alla Economia, Baccei, di ieri mattina, lunedì, sono state mal riposte.

Le delusioni,dunque,  ancora  più cocenti. 

Ad appena  24 ore dall' incontro "interlocutorio", si registrano i soliti malumori tra i dipendenti delle ex Province siciliane.

Soliti, dal momento che non vale a nulla rimostrare, protestare e agitare. 

La strada, oramai, è già tracciata. 

Ogni giorno l'altalena delle incertezze va avanti e indietro, proprio come un minuetto dal sapore amaro.

La notizia di oggi : si sono trovati 50 milioni di euro per gli Enti che ormai non interessano più a nessuno, al punto che la somma è solo una goccia nell'oceano delle priorità. E dunque non c'è nulla da rallegrarsi.
Il convincimento unanime che negli agognati 500 milioni di euro ci fossero le somme destinate alle ex Province siciliane. 
Ed invece l assessore ha fatto ripiombare i lavoratori nella più drammatica incertezza.

Nonostante le rassicurazioni di Baccei,(rastrelliamo,  vediamo, collaboriamo, cerchiamo ) che non trovano riscontro nei dossier contabili dei 9 enti locali,riprende il tam tam delle rivendicazioni.
Meglio lo sciopero?  No. Prima assemblea delle Rsu.

L' aria che si respira è tesa. Purtroppo è tutto vero. A luglio le Province rischiano il dissesto. 
Roma se ne  lava le mani

E la Sicilia paga il prezzo di una politica che ha solo creato caos, danni e disperazione.

Se vi fossero leve dl comando consapevoli  non si sarebbe chiesto solo scusa- come ha fatto il presidente dell' Ars, Ardizzone- ma  si sarebbe aperta una trattativa seria e concreta con il Governo centrale, su un tavolo di emergenze che attualmente lasciano  nel buio più torbido 6 mila dipendenti. 

Da precisare che non sono lavoratori privati, turnisti, o precari (con tutto il rispetto per queste categorie), ma  sono dipendenti pubblici. E' questa la beffa, oltre il danno.

Qui  non parliamo di una azienda che chiude i suoi battenti o di una holding che si trasferisce all'estero.

Qui parliamo di una Istituzione, la Regione Sicilia, che,scriteriatamente, nel corso di decenni e decenni di politiche farlocche ha elargito solo privilegi ,senza badare ai conti in rosso.

E non c'è da stupirsi. L'isola è la metafora dell'Italia,ormai in balia di balletti,ripicche, ritorsioni e tanta, ma tanta improvvisazione penosa e risibile.

La soluzione? Non resta che affidarsi ala Provvidenza. Ormai non si vedono vie d'uscita, non ce ne voglia Baccei che raccomanda di non istigare al pessimismo. 

Ma delle due una: o dobbiamo diventare tutti finti tonti, oppure dobbiamo urlare con tutte le nostre forze l'inerzia della classe politica che ha punito l'onestà e i legittimi diritti.  

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Tags: Province Ars;Ardizzone

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