Dopo l'incontro promosso dalle tre organizzazioni sindacali, tra sindacati, personale e la deputazione ennese all' Ars, Alloro, Lantieri e Venturino, sono ore di attesa per i dipendenti della ex Provincia.
Dal confronto, è chiaro oramai a tutti che il problema è solo finanziario.
La Provincia non è nelle condizioni, visto il bilancio sempre più esiguo per la drastica riduzione dei finanziamenti statali e regionali, di pagare in virtù della legge di stabilità le somme che il Governo chiede alle province italiane e siciliane, nonostante quest'ultime sono ancora prive di riforma e al momento espletano le stesse funzioni.
Dal confronto è scaturita la proposta di chiedere al premier Renzi lo slittamento delle somme che l'Ente dovrebbe restituire nelle tre annualità. La prima " rata" già dal 31 maggio quando lo Stato incamererà oltre 3 milioni e 300 mila euro. Prelievo che a regime, entro il 2017, sarà di quasi 10 milioni di euro.
Tagli insostenibili considerato che il bilancio si attesta intorno ai 20 milioni di euro e che solo la spesa del personale è di circa 15 milioni.
Sarebbe questa l'unica soluzione, nelle more dell'approvazione della legge sul riordino degli enti di secondo grado.
E poichè la gravissima problematica interessa tutte e 9 le ex Province siciliane, la dirigenza dell'ente promuoverà già nei prossimi giorni della settimana un tavolo permanente regionale con i dirigenti dei settori personale e contabile da tenersi ad Enna.
Intanto si respira aria di grande scetticismo tra i lavoratori. Se anche l'assessore regionale all`Economia, Baccei, ha dichiarato ufficialmente alla stampa e alla politica che non è questa la strada da imboccare, quanto piuttosto l'applicazione della legge Delrio, chi porterà a casa il risultato?
E` chiaro che la partita si gioca a Roma con un capo del governo che, per chi non l`avesse capito, politici compresi, ha di fatto commissariato la Sicilia.
La deputazione ennese promette chiederemo a Renzi un aiuto.