I nodi vengono al pettine.
La tanto sbandierata riforma delle Province, partorita di notte e notte dal Governo regionale per soddisfare le voglie mediatiche del Governatore, mostra tutti i segni della sua inconsistenza.
La prima assurdità consiste nel fatto che i comuni sono chiamati a scegliere a quale Libero Consorzio aderire senza conoscere quali saranno le funzioni e i compiti.
Un salto nel buio che, secondo quanto approvato sempre quella notte, dovrà compiersi entro il mese di ottobre. Gli unici comuni che si sono espressi entro i tempi sono Gela e Piazza Armerina, per entrambi i contenuti della legge sono solo un dettaglio perchè la loro scelta è basata principalmente su atavici rancori.
A parte loro, gli altri vorranno decidere, invece, con la testa e non con la pancia.
Per questa ragione il Consiglio regionale ha fatto propria la proposta del sindaco di Enna, Paolo Garofalo, di prorogare la legge sui Liberi Consorzi.
" Riteniamo quanto meno ragionevole spostare la scelta dopo che si ha chiaro di cosa s' intende fare con i Consorzi. Per questa ragione abbiamo proposto che i comuni si esprimeranno 60 giorni dopo l'approvazione della legge che ne determinerà funzioni e competenze".
Altra cosa che va definita è il referendum che come sostenuto dall'ANCI dovrà tenersi senza il quorum.
Attendiamo adesso il Gioverno regionale, per il quale il problema è già archiviato.