Arts Village 2014”. La Provincia. Precisazioni e chiarimenti.

Polemica sulla stampa in questi giorni per la mancata autorizzazione da parte della Provincia-VI Settore – avanzata dall’associazione ArtTime.

La Provincia, con il dirigente competente, Giuseppe Colajanni , in una relazione dettagliata chiarisce  e precisa nei vari passaggi l'operato del settore in merito alla nota vicenda Arts Village 2014  e rimanda al mittente, le accuse “infondate". Pubblichiamo per intero la nota, su richiesta  del settore coinvolto.  

 Con riferimento alla notizia apparsa sul quotidiano “La Sicilia” del 09/07/2014 nella prima pagina di Enna e Provincia dal titolo “Programma Art Village ridimensionato, coro di proteste” e all’articolo apparso sul quotidiano “Il Giornale di Sicilia” del 10.07.2014 nelle pagine di Enna dal titolo “Arts Village, un’altra occasione sprecata” inerenti alla mancata organizzazione della manifestazione denominata “Arts Village 2014”, programmata dal 5 al 13 luglio 2014 all’interno della Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa all’interno della quale è pure ubicato l’Autodromo di Pergusa, il dirigente del VI settore della ex Provincia Giuseppe Colajanni precisa quanto segue:

"Il Settore VI della Provincia ha appreso, ufficialmente, dell’organizzazione del sopra citato evento in data 27 giugno u.s. quando l’Associazione organizzatrice ha formalmente protocollato la richiesta di autorizzazione, nonostante da diverse settimane l’evento in questione fosse stato ampliamente pubblicizzato, con prevendita dei biglietti già in atto, in grande anticipo rispetto al preventivo nulla osta dell’Ente gestore e agli altri pareri che avrebbero dovuto rilasciare tutti gli Enti preposti alla tutela e alla gestione dei vincoli paesaggistici e ambientali esistenti, nonché al rilascio dei provvedimenti autorizzatori da Parte del Comune di Enna e della Commissione di vigilanza dei luoghi di pubblico spettacolo. 

Si fa presente, altresì, che il Consorzio Ente Autodromo di Pergusa, sulla richiesta di utilizzo degli spazi del paddock, avanzata dagli organizzatori e “autorizzata” dallo stesso, non ha mai notiziato, come da prassi, l’Ente gestore della riserva, mancando di comunicare tale decisione e, quindi, lasciando assolutamente ignara la Provincia nella qualità di soggetto responsabile della gestione dell’area protetta in cui l’evento si sarebbe dovuto realizzare.

Una volta pervenuta – anche se assai tardivamente - la richiesta di autorizzazione da parte dell’Associazione ArtTime, è stato avviato nella stessa data e, quindi, tempestivamente il procedimento, giusto quanto previsto dalla normativa vigente. Veniva riscontrata, con immediatezza, che la domanda di autorizzazione non conteneva alcuna documentazione tecnica inerente alla valutazione di impatto acustico necessaria a valutare la presenza di eventuali impatti prodotti dalle numerose attività programmate che producono sorgenti di emissioni sonore, trovandoci in area di Classe I- (Aree particolarmente protette) come previsto dal D.P.C.M. 14 novembre 1997. Inolrte, da un esame preliminare della richiesta di autorizzazione presentata si è verificata la necessità di approfondire taluni aspetti collegati alla volontà dell’Associazione organizzatrice di utilizzare come “Area Food” (ristoro) una infrastruttura precaria, ubicata all’interno del paddock, priva delle condizioni di agibilità, di igenicità e di sicurezza per la fruizione pubblica oltrechè si sarebbero dovute trovare, per tempo, le soluzioni necessarie per la concomitante presenza, nei giorni iniziali della manifestazione, dell’attività scientifico-naturalistica di inanellamento, già da molto tempo programmata. Occorre anche puntualizzare che la localizzazione degli stands numerati dal 22 al 28 era prevista in area già preclusa al pubblico a causa del cedimento strutturale del muro di argine: circostanza questa che non è stata tenuta in considerazione né dall’organizzazione né dal Consorzio Ente Autodromo.

Per le suddette considerazioni di carattere tecnico e per finalità collaborative la Provincia, al fine di approfondire tali criticità rilevate ha, con grande sollecitudine, convocato l’Associazione organizzatrice per l’esame approfondito di tutta la questione.
L’Associazione richiedente, con anticipo sui tempi di convocazione, ha informalmente avuto un contatto con il Settore di competenza dell’Ente che tra l’altro, anche per favorire il superamento di problematiche specifiche, aveva suggerito proposte alternative meno impattanti e rispettose dell’ambiente naturale protetto che venivano giudicate, da parte degli organizzatori, non confacenti, oltreché tardive rispetto al programma ed alle esigenze di montaggio delle strutture da utilizzare per le attività previste.
Pertanto, con nota del 3 luglio u.s., l’Associazione faceva pervenire, motu proprio, lettera di formale rinuncia per l’organizzazione dell’evento, manifestando l’inutilità della riunione appositamente convocata da parte della Provincia, anche in relazione ai tempi, non più utili, a suo dire, previsti per l’organizzazione e ringraziando gli uffici della Provincia per la tempestività dimostrata. Se ne può chiaramente dedurre che tale ultima dichiarazione rappresenta il riconoscimento della tardiva ed incompleta presentazione della richiesta.
Preso atto della suddetta rinuncia la Provincia ha, conseguentemente, prodotto il provvedimento di Archiviazione dell’istanza.
La leggerezza, macchiata dalla presunzione della conoscenza dei fatti, con cui è stata attribuita alla Provincia Regionale di Enna, ed in particolare agli uffici preposti alla gestione della Riserva, la responsabilità della mancata organizzazione dell’evento, manifestata negli articoli di che trattasi, risulta pertanto infondata e non veritiera, oltre che lesiva del comportamento assolutamente corretto e rispettoso delle leggi e dei regolamenti dell’Ufficio in questione. Gli articoli, infatti, non fanno alcuna menzione dei palesi ritardi dell’Associazione che, con grave difetto organizzativo, aveva costruito un evento in assenza di qualsiasi preventiva autorizzazione e nulla-osta previsti da leggi e da regolamenti.

Si ricorda che la Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa è attualmente normata dal vigente Regolamento per la gestione della Riserva Naturale Speciale Lago di Pergusa, approvato con Decreto A.R.T.A. n. 23/GAB del 03.02.2006, pubblicato in G.U.R.S. n. 14 del 17.03.2006 ed è oramai ampiamente noto a tutti, tranne ai consiglieri citati negli articoli, che il Lago di Pergusa è un SIC (Sito di Importanza Comuniaria) e ZPS ( Zona di Protezione Speciale) della Rete Natura 2000 designato dalla Commissione Europea in cui vigono le salvaguardie e le tutele di protezione assoluta della fauna e del paesaggio previste dal Ministero dell' 'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con Decreto del 17 Ottobre 2007 contenente i criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS).

In presenza di queste circostanze, in maniera preventiva, la Provincia ha voluto evitare che potessero insorgere questioni aventi anche risvolti giudiziari.
Da sempre, la Provincia si è adoperata a trovare le migliori soluzioni rispettose dell’ambiente e della legalità e non ha mai frapposto ostacoli di qualsivoglia natura.
Al contrario, i consiglieri comunali che hanno rilasciato dichiarazioni offensive del corretto operare del Settore Tecnico della Provincia, addossando alla stessa pretestuose responsabilità, dovrebbero palesemente fare autocritica di fronte a tutta la cittadinanza sul fatto che ad oggi non hanno mai discusso ed approvato in Consiglio Comunale il Piano di Utilizzazione della Zona B di pre-riserva, previsto dalla vigente legislazione regionale sui parchi e le aree protette che, con valenza urbanistica di piano particolareggiato, avrebbe consentito, alle istituzioni operanti a Pergusa, ai cittadini ed a tutti quei soggetti interessati, lo svolgimento di attività che attualmente, in assenza di tale strumento urbanistico, sono più restrittivamente normate dal vigente Regolamento.

Provoca stupore, inoltre, che i consiglieri comunali invece di auspicare sempre il rispetto della legge e la linearità comportamentale dell’azione tecnico-amministrativa degli uffici inculcano, di fatto, pericolosamente nell’opinione pubblica il contrario di quanto appena detto magari, forse, per l’assenza di iniziative propositive concrete. Così come appare strano in tutte questa vicenda il silenzio delle associazioni ambientaliste sempre pronte ed attente, in altre occasioni, a verificare, come giusto, gli atti e le azioni della Provincia nella qualità di Ente gestore che sono sempre protese alla salvaguardia e valorizzazione dei valori naturali dell’area protetta e delle numerose specie faunistiche presenti. Una doverosa precisazione nei confronti dell’estensore dell’articolo e del Presidente della pro-loco in ordine al fatto che i funzionari della Provincia, non hanno come finalità istituzionale quella di bloccare le iniziative programmate dai vari soggetti economici operanti sul territorio ma quella di operare in maniera trasparente nel rispetto della legalità. Inoltre, la Provincia, ad oggi, nelle sue competenze istituzionali è l’unico Ente nel territorio che ha prodotto programmi e progetti di sviluppo sostenibile. Per tale motivazione, prima di fare simili affermazioni e diffonderle sarebbe più opportuno verificarne l’attendibilità e la veridicità, che nel caso in argomento sono state ampiamente distorte".



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