giovedì 21 aprile 2005

L’assessore alle Aree archeologiche rilancia la petizione "Restituite i beni al mittente"

L’assessore provinciale alle Aree archeologiche, Gaetano Adamo, rilancia, d’intesa con il presidente della Provincia, Cataldo Salerno, la petizione, già avviata lo scorso anno “Restituite i beni al mittente”. Attraverso una semplice mail, da inviare all’indirizzo: stampa@provincia.enna.it, oppure compilando il coupon che si trova all’interno del mensile EnnaProvincia, l’Ente raccoglierà le firme da inoltrare agli organismi competenti per fare si che tutti i beni trafugati ed esposti nei musei internazionali, o, peggio, occultati nelle soffitte delle gallerie d’arte, vengano restituiti al territorio ennese. “A fianco all’azione meritoria e capillare dei nuclei di tutela del patrimonio - fa presente Adamo - impegnato in una ricognizione a 360 gradi delle opere che non si trovano nei legittimi luoghi di appartenenza, a cui va il nostro plauso e la gratitudine per un lavoro delicato, ci candidiamo a sostenere i nostri beni, che, svolgendo una funzione corale, seguono un percorso di grande respiro che va dalla cultura all’economia. “Gestione, valorizzazione e fruizione sono i punti cardine della politica di Salerno impegnata a giocare una partita in cui la posta è determinata, tra l’altro, dalla “sensibilizzazione - precisa l’amministratore - dei cittadini verso una questione spinosa e delicata.” Il territorio ennese, difatti, conta oltre 260 emergenze archeologiche, come Centuripe, Morgantina, valle del Morello, Montagna di marzo, Rossomanno. Alcune di queste inserite nel Pit11 “Enna: turismo tra archeologia e natura.” Un numero assai alto di aree e luoghi della Storia che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, precisa Adamo, essere “prodigo” di reperti e di testimonianze. E invece, il saccheggio e l’incuria di luoghi su cui da un tempo recente si è finalmente accesa l’attenzione delle Istituzioni, hanno reso “orfani” i siti dei loro preziosi beni. L’assessore alle Aree archeologiche si rimette alla sensibilità dell’opinione pubblica “Mi auguro che la gente risponda a questo appello e invii numerosa le firme per la sottoscrizione”, ma invita anche gli Enti del territorio ad una sempre più stretta e proficua collaborazione. “In questo modo - aggiunge - potremmo tentare la carta del riscatto, invertendo la tendenza del turismo archeologico mordi e fuggi, prerogativa , ancora oggi, unica, dei nostri luoghi.” La sottoscrizione “Restituite i beni al mittente”, avviata lo scorso anno ha visto l’adesione di oltre 700 cittadini, in meno di 3 mesi. “Questo ci induce ad una riflessione. – spiega Adamo - L’argomento interessa la popolazione, cosciente e consapevole di valori dei beni archeologici che vanno necessariamente catalogati e dunque merita di essere quanto più divulgato possibile per creare un movimento di opinione in cui Enti e cittadini possano sentirsi uniti in un percorso di conoscenza e di legalità.”

Il Capo ufficio Stampa
Daniela Accurso
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