venerdì 27 agosto 2004

VILLA ROMANA DEL CASALE. Il presidente Salerno lancia un appello: il sito ha bisogno di silenzio

”La vicenda dei restauratori fatti scappare da Piazza Armerina è gravissima”, esordisce così il presidente della Provincia, Cataldo Salerno, non appena ha appreso la notizia della “fuga” degli esperti, dopo le accuse sollevate dal deputato all’Ars, Carmelo Tumino, circa il materiale usato per dare lucentezza ai mosaici. “Tutto questo era prevedibile - aggiunge - La Villa Romana è troppo sovraesposta. In troppi la strumentalizzano per farsi pubblicità e per fare carriera, e Piazza Armerina non è ancora in grado di isolarli, anzi in qualche caso ne rimane contenta e incantata. Alcune amplificazioni sono ricercate, provocate, volute dagli stessi amplificatori a volte per interessi non proprio culturali. Altre sono semplicemente ingenue.” Il capo dell’Amministrazione provinciale cerca di sedare gli animi “Credo che, per il bene della Villa Romana e di Piazza Armerina, occorra un poco di silenzio.” Meglio spegnere i riflettori sul sito in modo che quanti ne abbiano competenza diretta possano lavorare con serenità. “Bisogna dare fiducia a Sgarbi, a Scuto, a Meli e a Santalucia - questo è il parere di Salerno - Le dovranno essere rimandate a dopo, ma, sottolinea il presidente “senza pregiudizi.” La preoccupazione sollevata ieri a circa la inadeguatezza dei materiali adoperati sui mosaici non trova una spiegazione logica. “E' francamente incredibile - entra nel vivo Salerno - che si sia dato credito a quattro voci di strada e le si abbia collocate sullo stesso livello di credibilità scientifica di Sgarbi o di Scuto. Queste cose non sono da paese maturo. Tumino non è colpevole, ha soltanto interpretato riduttivamente in questo caso il suo ruolo, che non è quello di un consigliere di quartiere ma quello molto più elevato e che gli viene unanimemente riconosciuto di stimato e validissimo componente della commissione Cultura del Parlamento siciliano. Il suo atteggiamento è stato sicuramente dettato dalla buona fede.” Il presidente della Provincia ribadisce ancora una volta l’invito al silenzio “Credo che se tutti noi - a partire da me, da Tumino e dal sindaco - stessimo più zitti sulle questioni tecniche e facessimo lavorare serenamente i restauratori e gli esperti di Sgarbi, della Regione, della Soprintendenza e della Provincia, forse la Villa Romana ci guadagnerà finalmente qualcosa. Per quanto mi riguarda credo di avere già dato il mio contributo. Mi auguro ed auspico che, su queste basi, i restauratori ritornino a Piazza Armerina, che oltretutto è una bellissima città.”

L'Ufficio Stampa
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