mercoledì 30 giugno 2004

Artigianato. Illustrati i risultati del “Progetto Conoscenza”

Creare un osservatorio permanente sull’artigianato, in grado di fornire, non soltanto alle organizzazioni di categoria, ma soprattutto alle istituzioni locali, elementi essenziali costanti nel tempo, che consentano di programmare in maniera mirata ed oculata interventi per la promozione delle attività economiche del territorio. E’ stata questa la proposta emersa e condivisa pienamente dal presidente della Provincia Cataldo Salerno in occasione della presentazione del Progetto Conoscenza realizzato dalle quattro associazioni di categoria, Cna, Casa, Confartigianato, Claii e dalla Provincia Regionale. Lo studio ha evidenziato i punti di forza e di debolezza di un settore, che pur tra mille difficoltà mantiene stabile un posto rilevante nell’economia del territorio. L’artigianato produce, infatti, in termini di ricchezza economica, un valore aggiunto pari al 27 per cento. Una vivacità testimoniata anche dal numero delle imprese iscritte all’albo della Camera di Commercio. Sono oltre 3300, circa il 5 per cento di tutte le imprese presenti nell’Isola, che debbono però fare i conti con la carenza di spazi e aree destinate al settore. Occorrono, infatti, 142 mila metri quadrati di strutture al coperto, che al momento però non sono reperibili. All’incontro, presieduto dal capo dell’Amministrazione Cataldo Salerno, erano presenti oltre all’assessore alle Attività Produttive, Nicola Gagliardi, i rappresentanti del mondo sindacale ed istituzionale del territorio.
Lo studio, attraverso la realizzazione di questionari sottoposti a 1848 artigiani, ha risposto ad una esigenza precisa delle organizzazioni di categoria, di integrare le informazioni di carattere generale, quali la quantità, il tipo di attività, l’anno di iscrizione, ragione sociale, con una serie di informazioni riguardanti invece gli aspetti “qualitatitivi” delle imprese: dimensioni, fatturato, produzione, occupazione attuale, prospettive future, aspetti legati alle nuove tecnologie, alla formazione, alle fonti di approvvigionamento delle materie prime e al mercato di riferimento. Elementi questi che hanno permesso di ottenere un quadro generale, in grado non solo di fotografare la situazione attuale, ma soprattutto di comprendere il trend del settore. L’indagine ha permesso di sondare a trecentosessanta gradi i problemi del settore soffermandosi in particolare sui fattori che hanno condizionato il pieno sviluppo delle attività, sull’apertura delle aziende alle innovazioni, sui rapporti con i mezzi di comunicazione, ed ancora sul mercato, sulle prospettive di sviluppo future e sulla difficoltà di reperire manodopera specializzata. Per il futuro gli artigiani temono soprattutto la concorrenza, come effetto della globalizzazione, giudicano l’attuale sistema creditizio non adeguato e particolarmente rigido, e sopratutto sperano in una minore pressione fiscale. La criminalità non spaventa, infatti, solo per 24 intervistati costituisce un ostacolo per il futuro dell’azienda. “Anche se con molto ritardo, riteniamo di avere colmato una lacuna, ha commentato Gaetano Lana, del comitato unitario - ci auspichiamo che da questa conoscenza ulteriore si possa lavorare in sinergia per fare decollare molti progetti”.



L'Ufficio Stampa
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