Paolo Di Marco giornalista e adesso anche autore. Non è più esordiente avendo già consumato il suo debutto con un saggio molto apprezzato sulla storia di Euno, il primo grande schiavo rivoluzionario capace di sfidare i potenti della storia. Oggi la sua ultima fatica editoriale è di tutt'altra natura un dialogo e un confronto con il sindaco di Enna Paolo Garofalo. Una lunga intervista più che con chi riveste la carica di primo cittadino con l'uomo, che mette da parte il quotidiano e progetta una sua idea di Città, di comunità e di relazione sociale e politica. Non a caso il titolo scelto è “Paolo Garofalo la politica e me. Visioni politiche e personali di un sindaco”. La presentazione lunedì 16 dicembre alle ore 17 nella Sala Cerere, di palazzo Chiaramonte in Enna. Insieme all’autore e al sindaco di Enna Garofalo discuteranno sul libro i primi cittadini di Bronte, Pino Firrarello, di Caltabellotta, Lillo Pumilia e di Agrigento Marco Zambuto.
Per Vasco Rossi la vera rivoluzione è cambiare noi stessi, è questa la vera sfida della nostra generazione?
"Cambiare non è più un auspicio o una voglia ma una necessità, cosicché la consapevolezza del nuovo percorso intrapreso può essere la prima scelta giusta in uno scenario grigio e scarsamente coinvolgente. Al di là e al di sopra di ogni appartenenza abbiamo voluto così guardare oltre il quotidiano. Il presente è triste e non alimenta grandi speranze".
Un pensare al futuro con ottimismo?
“E' l'unica chance per accettare le sfide e per continuare a credere che un altro modo è possibile. In questi mesi insieme al sindaco abbiamo provato a riflettere sulle conseguenze dei mancati trasferimenti, della stretta del Patto di stabilità, del volontariato, quale vero futuro delle comunità, e su altro ancora. Tutti temi che ci portano verso l’altro che verrà. Ci siamo domandati cosa ci attende e quali sono i percorsi da intraprendere per non cancellare l‘identità territoriale e culturale di una Comunità. Lo abbiamo scritto e messo nero su bianco“.
Il confronto c’è stato e il libro è pronto. Soddisfatto?
"E' stata un'esperienza che mi ha arricchito professionalmente e come uomo. Attendo adesso il giudizio del lettore che è sacro. So di certo che non abbiamo puntato a sommare un plauso in più o ad evitare una critica, il nostro obiettivo è stato di sollecitare il dialogo, il confronto sulla vita del Comune e della comunità che cambia“.