giovedì 29 gennaio 2004

Potenziamento dell’aeroporto di Fontanarossa. Scende in campo il presidente della Provincia

Dura presa di posizione del presidente della Provincia, Cataldo Salerno, che contesta la dichiarazione dell’assessore regionale ai Trasporti, Franco Cascio, relativa al potenziamento dell’aeroporto internazionale di Fontanarossa, escludendo così dalla mappa dei progetti la possibilità di realizzare uno scalo di vaste proporzioni in un territorio, già individuato, a cavallo tra le province di Catania ed Enna. “Il miglioramento, peraltro tardivo, delle infrastrutture aeroportuali di Fontanarossa - spiega Salerno - destinate ai servizi per i passeggeri non risolve i problemi del trasporto aereo della Sicilia. Il vecchio aeroporto di Catania, seppure modernizzato, ha comunque uno sviluppo inesorabilmente bloccato perché continuerà ad avere una sola pista e per di più inadeguata perché troppo corta. Questo problema non si può risolvere con nessuna cascata di miliardi: semplicemente non c’è spazio.” Il presidente riconosce la rilevanza di Fontanarossa, nell’ambito dello scambio con i Paesi del Mediterraneo, “Il polo aeroportuale di Catania rimane tuttavia il punto di riferimento dell’economia, del turismo e delle comunicazioni di oltre due terzi della Sicilia ed è il solo, in Italia, che possa aspirare a svolgere un ruolo-guida in vista dell’apertura dell’Area di libero scambio euro-mediterranea del 2010. La sua funzionalità non può essere ipotecata dall’assenza di spazi né soggetta alla imprevedibilità ed alla prevedibilità dei fenomeni naturali. ”L’aeroporto non è conforme, però, ai requisiti richiesti per uno scalo internazionale moderno.“Il solo modo non demagogico di guardare in prospettiva è quello di portare avanti, senza ulteriori indugi, il disegno dell’aeroporto intercontinentale di Catania-Enna, leggermente decentrato rispetto all’Etna ed all’area di massima urbanizzazione metropolitana catanese.” Se il progetto dovesse vanificarsi la Sicilia perderebbe un’occasione vantaggiosa. A quel punto entrebbero in gioco gli altri paesi del Mediterraneo. “Pensare – attraverso lo specchietto degli investimenti miliardari su Fontanarossa - di potere impedire lo sviluppo del trasporto aeroportuale siciliano e di non cogliere le opportunità del 2010 è puro autolesionismo. Se non lo farà la Sicilia, ci penserà la Spagna, la Grecia o Malta, o qualcun altro ancora.” Il capo dell’Amministrazione provinciale, nel ribadire la validità del nuovo piano aeroportuale, sgombra il campo da eventuali accuse campanilistiche che potrebbero sollevarsi contro chi rivendica lo scalo della piana catanese. “L’aeroporto di Catania-Enna, sulla Piana in coincidenza con l’autostrada Palermo-Catania e la dorsale ferroviaria est-ovest, è un progetto strategico per lo sviluppo di tutta la Sicilia. Guai a vederlo come il risultato di conflitti tra città o tra province: ci resterebbe il conflitto, una pista corta, la demagogia di qualcuno insieme ad una Fontanarossa rinnovata quanto basta per fare attendere per ore i milioni di passeggeri che però potrà (ci mancherebbe!) comodamente contenere. Ma il futuro richiede ben altro!”

 

Il Capo ufficio Stampa
     Daniela Accurso

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