giovedì 6 marzo 2008

Filiere agroenergetiche. La Provincia promuove un programma di concertazione per lo sviluppo del settore

Le energie rinnovabili rappresentano sempre più una priorità per lo sviluppo dell’economia, per la salvaguardia dell’ambiente e per il benessere delle popolazioni. Una percentuale delle energie rinnovabili potrà essere assicurata dalle biomasse ottenute dall’agricoltura o dalle attività agroforestali. E’ stato questo il tema centrale sviluppato ieri sera durante un confronto tecnico economico che si è tenuto all’audiotoruim dell’Asi e che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti interessati allo sviluppo di filiere agroenergetiche. L’iniziativa è stata promossa dall’asessorato Agricoltura della Provincia, in collaborazione con l’università di Catania e di Enna, delle organizzazioni agricole professionali, dell’Asi e dell’Apea. Hanno presieduto l’incontro il presidente della Provincia Cataldo Salerno, l’assessore all’Agricoltura Cinzia Dell’area e il presidente dell’Asi Gaetano Rabito. Sono intervenuti, inoltre, i dirigenti dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura, dell’Azienda Forestale e del Consorzio di bonifica. Le relazioni hanno consentito l’approfondimento degli aspetti agronomici, tecnici, logistici, economici e giuridici inerenti la realizzazione di sistemi agroenergetici competitivi e sostenibili. Dall’incontro è emerso che esistono in provincia di Enna i presupposti agronomici per avviare lo sviluppo di colture agroenergetiche che non dovranno sostituire la coltivazione del grano ma bensì in rotazione con essa potranno incrementare la redditività aziendale con riflessi estremamente positivi per la tutela dell’ambiente e per la salvaguardia della salubrità delle acque invasate e sotterranee. Quest’ultimo è un aspetto particolarmente significativo considerato che il territorio è ricco di invasi. Da più parti è stato evidenziato che le condizioni essenziali per favorire lo sviluppo di queste colture consistono nel coinvolgimento diretto degli agricoltori attraverso la realizzazione di contratti con i trasformatori. Nell’ambito del confronto, moderato dall’agronomo dell’Ente, Andrea Scoto, è emerso inoltre che nelle vicinanze dell’Asi in territorio tra Agira e Dittaino, sono già disponibili oltre 1000 ettari di seminativi irrigui attualmente sotto utilizzati. Sotto l’aspetto logistico esistono le condizioni favorevoli per realizzare impianti di trasformazione agroenergetici sempre che quest’ultimi siano in grado di soddisfare le esigenze reali legate alle produzioni agricole e che non si rivelino quindi le solite cattedrali nel deserto. Alla luce dei dati presentati dal professore Luciano Casentino dell’università di Catania, e degli interventi dei tecnici che si sono susseguiti, è nata la necessità di creare un gruppo di lavoro intersettoriale che coinvolga tutti i soggetti della filiera al fine di agevolare la realizzazione di strutture compatibili con il territorio ed economicamente convenienti. Il presidente della Provincia Cataldo Salerno, ha ribadito l’impegno dell’Ente nel sostenere lo sviluppo della filiera agroenergetica in quanto si integra perfettamente con le naturali vocazioni economiche del territorio attraverso la valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali. Dello stesso avviso l’assessore Cinzia Dell’Aera che ha ribadito la necessità di programmare e potenziare tutta l’attività di concertazione propedeutica alla realizzazione degli impianti con particolare attenzione alle piccole strutture che possano produrre energia rinnovabile per l’uso delle stesse aziende o degli edifici pubblici.

L’ufficio Stampa
Rossella Inveninato
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